Anzio – Fingendosi una dottoressa dell’ospedale di Anzio era riuscita a guadagnarsi la fiducia di un’anziana di 75 anni, che poi l’aveva invitata a bere un caffè nella sua abitazione. Ma una volta nell’appartamento della sua vittima la malvivente versa del sonnifero nella bevanda e, approfittando del torpore della 75enne, la deruba. Alla fine la donna, M.M., 49 anni, originaria di Ancona, è stata arrestata dalla polizia. Adesso dovrà portare il braccialetto elettronico.

 

Secondo una ricostruzione dell’accaduto, era stato un incontro casuale su un autobus, ad Anzio, cui erano seguiti un saluto, qualche chiacchiera, i modi gentili ed era iniziata una conversazione tra la 75enne e la truffatrice. L’episodio è simile a diversi altri in cui gli anziani vengono presi di mira da persone senza scrupoli. Proprio per cercare di prevenire situazioni simili sul sito della polizia di Stato sono presenti degli utili consigli volti a mettere in guardia le potenziali vittime dai rischi che si corrono e su come comportarsi se si hanno dei sospetti.   Il fatto specifico è accaduto il 4 giugno scorso quando gli agenti del commissariato di Anzio-Nettuno sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale, dove  la figlia della vittima ha raccontato ai poliziotti che l’anziana madre era stata ricoverata per una intossicazione da benzodiazepine. La donna ha riferito che poco prima era andata a trovarla, ma aveva trovato la porta d’ingresso aperta e la madre sdraiata sul letto  pesantemente addormentata. Preoccupata, aveva quindi chiamato il 118. Poi la corsa in ospedale. In attesa che le condizioni della vittima migliorassero, per poterle  permettere di raccontare l’accaduto, gli investigatori diretti dal dottor Mauro Baroni hanno iniziato ad accertare la presenza di eventuali testimoni, ascoltando una vicina di casa. La donna aveva infatti visto – fornendone una descrizione - una donna a lei sconosciuta entrare in casa insieme all’anziana.

 

I poliziotti, non appena le condizioni della 75enne sono migliorate, l’hanno ascoltata facendosi raccontare quanto accaduto e cercando dettagli sulla malvivente. L’anziana ha riferito di aver invitato la sconosciuta, che si era presentata a lei come una dottoressa, nel proprio appartamento con l’intento di offrirle un caffè per ringraziarla della gentilezza mostrata. Nel bere la bevanda, la donna ha ricordato di aver avvertito uno strano sapore e subito dopo che la donna che le si avvicinava. Poi il nulla. Soltanto il risveglio in ospedale senza la collana d’oro di notevole valore. Si è ricordata, comunque, di essersi allontanata qualche secondo dalla cucina lasciando da sola l’invitata. Dalle foto segnaletiche mostratele, in base alla descrizione fornita, la donna ha riconosciuto l’autrice della rapina. M.M., già nota alle forze dell’ordine, è stata in seguito rintracciata nella sua abitazione. All’interno gli agenti hanno trovato lo stesso psicofarmaco utilizzato per far addormentare la signora.  Accompagnata negli uffici di polizia, la donna è stata arrestata e condannata per rapina aggravata: per lei l’autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.