L'Assemblea delle società di Serie D, svoltasi oggi presso l'Hotel Hilton Rome Airport, si è aperta con un applauso scrosciante per salutare, seppur a qualche mese di distanza, il grande risultato agonistico che la Rappresentativa allenata da Roberto Polverelli ha ottenuto nell'ultima Viareggio Cup. La semifinale giocata contro l'Empoli è una vera e propria perla del calcio dilettantistico italiano, ancorchè ottenuto con i giovani del suo massimo campionato. Al cospetto di vivai professionistici blasonati, i ragazzi della Serie D hanno testimoniato sul campo il valore che troppo spesso i club delle serie superiori hanno fatto finta di non vedere preferendo acquisti esotici dalle scarse risultanze. Ma gli argomenti di politica sportiva portati in Assemblea dal presidente Carlo Tavecchio (presenti 136 società su 167 aventi diritto), riconfermato all'unanimità Commissario Straordinario fino all'espletamento dell'Assemblea per la modifica dello statuto federale, sono molteplici. Tavecchio ha presentato alle società un Comitato solido, con tutte le carte in ordine e con una rinnovata vitalità in termini di iniziative di marketing (accordo con Erreà per la fornitura di materiale tecnico), di vantaggio sulla fiscalità (l'adesione al Centro Servizi creato dalla LND a tutela delle società) e di difesa del vivaio (con l'utilizzo massiccio dei giovani in prima squadra). Ciò, ha ribadito il numero uno dei Dilettanti, è stato possibile grazie alla collaborazione preziosa con i dirigenti presenti nel Consiglio, a rappresentanza dei 167 club iscritti al campionato che va a concludersi in questi giorni.

“La Serie D – ha affermato Tavecchio - è una componente di 'sana articolazione' che porta giovamento all'intera Figc, ma per continuare a valorizzarla è necessario proseguire nell'opera politica che i vertici della Lega Dilettanti hanno intrapreso in Federcalcio e nelle competenti sedi istituzionali”. Entrando, dunque, nello specifico delle problematiche sul tavolo, Tavecchio è entrato subito sull'argomento che tiene in ansia l'intero movimento dilettantistico: “La nostra battaglia madre in questo momento è quella sul vincolo dei calciatori, in perfetta sintonia con le indicazioni ed i regolamenti del Coni. Chi paventava il ricorso al Parlamento europeo e al Parlamento italiano ha ottenuto un silenzio assordante, entrambi infatti non hanno preso in considerazione la possibilità di affrontare tale tema che è di stretta pertinenza sportiva”.

Il presidente LND ha ribadito poi un concetto importante: “Senza le società non esistono Coni, Federazioni, Leghe e campionati; il nucleo centrale dell'intero sistema sportivo italiano si basa su questa cellula. Finchè ci saranno realtà che investono nello sport, che aiutano i giovani a crescere e che si presentano in maniera surrettizia delle competenze statali per migliorare la qualità del tempo libero dei cittadini lo sport italiano potrà solo che trarne giovamento”. L'oggetto dell'intervento del Commissario si è poi incentrato sulle risorse che spettano e che spetteranno quanto prima al mondo della Serie D. Rispondendo in via indiretta a quanti sui mezzi di informazione hanno definito i Premi di preparazione ed addestramento tecnico come 'indennizzi inventati da un giorno all’altro', Tavecchio ha ribadito quanto sostenuto da tempo dalla LND: “I Premi di addestramento sono stati stabiliti da anni e non sono balzelli su cui le società professionistiche inciampano occasionalmente. Al contrario è bene ribadire e ricordare a costoro che tale riconoscimento è stato sancito da decisioni passate in giudicato degli Organi della Giustizia Sportiva federali, quindi, è evidente a tutti che chi sostiene tesi contrarie non fa gli interessi della Federazione e del calcio italiano”. Infine: “Con l'approvazione della legge sulla ripartizione dei diritti televisivi, dai quali la LND si aspetta la liquidazione dell'1% (circa 9,5 milioni di euro), saranno attuate delle virtuose ridistribuzioni a partire dalle società di Interregionale”.