Legge Stabilità, balneari: “Bisogna salvare 300 imprese”
LA VICENDA – “Il problema è noto e si trascina da anni. Dal 2007 le imprese che hanno in concessione beni incamerati devono pagare canoni pertinenziali calcolati con i valori OMI che hanno causato incrementi in alcuni casi fino al 3.000 per cento, cifre assolutamente non sostenibili. E’ dal 2008 che si cerca una soluzione ma, a fronte del riconoscimento, anche da parte di autorevoli membri del Governo, che la norma va cambiata perché causa effetti devastanti, non si è ancora riusciti a riformare la materia e, purtroppo, nemmeno a trovare un rimedio che, nell’attesa della riforma, eviti almeno la morte di queste aziende. Ormai, purtroppo, il tempo sta per scadere e, in qualche caso, è già scaduto”, prosegue il presidente Borgo.
LA SOLUZIONE - “Occorre, quindi, trovare subito con la legge di stabilità una soluzione - continua Borgo - che, almeno, sospenda per qualche tempo tutti i provvedimenti amministrativi e i relativi effetti che possono causare sospensione, decadenza o revoca della concessione per non aver pagato quella specifica tipologia di canone”.
LE IMPRESE – “Tentare di salvare 200/300 imprese, che sino al 2007 erano sane e produttrici di reddito per altrettante famiglie, dagli effetti di una legge riconosciuta sbagliata, credo sia un dovere di chi, parlamentare o ministro, è tenuto a salvaguardare l’economia del Paese e, nello specifico, il futuro di queste piccole imprese familiari. Questo chiediamo con forza al Governo e al Parlamento nella speranza di essere finalmente ascoltati”, ha concluso il presidente Borgo.
Tags: ostia, fiumicino, litorale-romano