Nel suo libro Fabio Capozzoli narra “La Commedia dell’Essere. I protagonisti si muovono in uno scenario dove la propria identità, il proprio essere,la propria personalità non sempre – anzi quasi mai – possono emergere veramente agli occhi di chi li guarda; anzi chi li osserva  li giudica secondo un paradigma fisso. E’ diverso colui il quale non segue la corrente considerata come un valore certo e immutabile. Qui il saggio, l’introverso ovvero quello che vive secondo i propri schemi e che non vuole essere soggiogato viene escluso. La storia dei protagonisti si svolge con un filo conduttore unico:l’amore per l’arte, quella scritta con la “A” maiuscola che libera l’animo e permette all’uomo di essere veramente sé stesso, permette di calare la maschera e di stare in pace con sé stesso.