Civitavecchia – Sequestrati altri 6.000 ricci di mare da parte dei militari della Capitaneria di porto di Civitavecchia. E i militari fanno il bis dopo il sequestro dei 4.000 echinodermi effettuato nella notte del 20 settembre.

 

 

Anche in questo caso i ricci, ancora vivi, sono stati rigettati in mare mentre ai tre pescatori di frodo, sorpresi in flagrante da una pattuglia, sono state notificate sanzioni amministrative per un totale di euro 12.000, secondo la nuova normativa in materia di pesca e acquacoltura.  Le sanzioni sono state inasprite anche per la pesca non professionale per dissuadere i malintenzionati dall’affrontare una attività che col tempo sta danneggiando gravemente l’ecosistema marino.

 

 

Ancora un successo per gli uomini del comandante Pietro Vella che attraverso la programmazione di specifici dispositivi operativi, particolari piani di pattugliamento e una efficace strategia di osservazione, prosegue nella sua concreta azione di contrasto e repressione della pesca illegale.

 

 

Tolleranza zero per i contravventori e sorveglianza costante sono le guide lines che caratterizzano l’operato della guardia costiera di Civitavecchia. Un’azione volta a radicare il principio di legalità ed il rispetto per l’ecosistema marino, un patrimonio comune ed una risorsa per il futuro.

 

 

L’attività di vigilanza continuerà lungo tutto il litorale di giurisdizione, sia a terra che in mare, per prevenire e contrastare eventuali illeciti commessi in materia di pesca a salvaguardia delle risorse ittiche ed a tutela dell’ecosistema marino.