Ostia 'contagia' anche il vicino comune nell'unità cristiana in occasione della settimana ecumenica universale: Cattolici, Ortodossi, Evangelici insieme

Cresce sul litorale romano l'unità tra i cristiani di diverse tradizioni storiche. Dopo l'esperienza, ormai consolidata di Ostia, anche nel vicino comune di Fiumicino si fanno grandi passi avanti nell'ecumenismo.


Anche grazie all'apostolo e pastore Mario Basile, Chiese IPL centro Arca di via Val Lagarina 77, che in questi decenni ha portato avanti una missione vigorosa di incontro e ascolto delle altre chiese cattoliche sul territorio lidense l'attenzione del Signore si accende su Isola Sacra. 


Da decenni Basile ha affiancato sacerdoti e famiglie nella preghiera comune a iniziare da quando gli incontri di unità si organizzarono insieme a don Franco De Donno presso la chiesa di Santa Monica con la benedizione anche di mons. Giovanni Falbo allora Prefetto delle chiese di Ostia. La preghiera via via negli anni è convogliata all'interno della commissione cultura delle chiese di Ostia-diocesi di Roma; lo scorso anno è stata accolta nell'aula consiliare del Municipio X di Roma mentre da quest'anno ha trovato sede presso la prima domus cristiana, nel parco archeologico di Ostia Antica.

 

In queste settimane pastore apostolo Mario Basile ha pregato insieme al Vescovo mons. Gianrico Ruzza e al pope Ortodosso locale. Quest'anno è stato veramente particolare perché si è unito insieme a lui il figlio Francesco Basile, pastore anche lui e responsabile anche dei giovani cristiani Equippers. Ancora una volta il litorale romano germoglia grazie a chi fatto esperienza di questi lidi; mons. Ruzza è infatti stato Vescovo del settore Roma Sud Ostia e Ostia Antica solo pochi anni fa.


Inoltre il pastore e apostolo del Centro Arca collabora con la rubrica giornalistica Ut Unum Sint nella quale da anni semina pensieri, riflessioni, preghieri verso l'unità cristiana. Proprio nell'ultimo numero scriveva sul tema ecumenico; qui nel seguente link è riportata la pagina della riflessione: https://www.facebook.com/duilio.litorale.7/?locale=it_IT

 

"I canti della comunità ecumenica di Taizé - leggiamo sulle pagine social dell'episcopio, vescovato di Porto-Santa Rufina (Fiumicino) - hanno accompagnato la liturgia della parola che ieri sera ha riunito cattolici, ortodossi ed evangelici nella parrocchia della Divina Provvidenza di Fiumicino per una veglia ecumenica. Momento conclusivo della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani proposta in diocesi. Una liturgia per chiedere perdono all'unico Dio per la mancata unità e domandare la pace nel mondo.


Il vescovo Gianrico Ruzza assieme a don Federico Tartaglia, delegato vescovile per l'ecumenismo, al parroco padre Enrico Spano e a padre Aurelio D’Intino, delegato per la vita consacrata, ha accolto padre Lucian Birzu, sacerdote ortodosso, Mario e Francesco Basile, pastori della Chiesa evangelica Equippers, che nei giorni scorsi avevano ospitato la comunità cattolica nei loro luoghi di preghiera.


Al centro della celebrazione il vangelo del Buon Samaritano raccontato dall'evangelista Luca. Sulla parabola di Gesù hanno proposto le loro meditazioni padre Lucian e il pastore Mario.
Il sacerdote ortodosso ha ripercorso alcuni passi dell'Antico Testamento per mostrare quanto l'amore a Dio e al prossimo siano inscindibili. Nella locanda del racconto biblico possiamo immaginare il luogo dove Gesù ci accoglie tutti. Le nostre fragilità e nelle nostre divisioni trovano in questo abbraccio di Cristo lo spazio per guarire e per consolidare la fraternità.


Davanti a quella parola "tutto", ha spiegato il pastore Mario, in cui Dio ci chiede amore con cuore, anima, mente e forza, l'umanità si incontra con la sua fragilità. La fede nella grazia di Dio ci permette di rispondere a questa richiesta di Dio come popolo e come singoli nell’adesione personale alla sua Parola.


Nel saluto finale il vescovo ha ringraziato i fratelli delle altre confessioni per la loro presenza. Il presule ha ribadito la bellezza di accoglierci gli uni gli altri. Un passo decisivo per chiedere il dono della pace e condividere un segno di fraternità. Al congedo il vescovo ha donato ai due rappresentanti religiosi la croce di Sant'Ippolito, patrono della diocesi di Porto-Santa Rufina."