Biogas, 120 famiglie di Maccarese pronte al ricorso al Tar contro il mega impianto
Maccarese – No al mega impianto di biogas di Maccarese. E già 120 famiglie hanno espresso una adesione preliminare al ricorso al Tar, che il Comitato rifiuti zero Fiumicino proporrà se la struttura sarà autorizzata. Il ricorso sarà completamento autofinanziato dai cittadini. L’obiettivo delle 100 adesioni lanciato nell’incontro del 9 febbraio scorso con i medici dell’Isde è stato raggiunto e superato in tempi rapidissimi e solo con il passa parola, segno che quando le ragioni e la determinazione sono forti il risultato è possibile.
“Ringraziamo tutti, uno ad uno”, dichiarano al direttivo di Rifiuti zero Fiumicino. “Ringraziamo anche quei numerosi cittadini di Roma che avrebbero aderito anch'essi all'iniziativa, ma a cui abbiamo dovuto dire no per ovvi motivi. Siamo convinti che la difesa della salute e dell'ambiente non possano mai prescindere dalla partecipazione diretta di coloro che vivono e sentono questo territorio come casa propria”.
“Stiamo lanciando un segnale forte al nuovo governo regionale, alla conferenza dei servizi, alla nostra amministrazione. Queste iniziali 120 adesioni sono la testimonianza che siamo pronti a dare battaglia, ad ogni livello, contro il piano di devastazione che qualcuno vorrebbe realizzare in questo quadrante della provincia di Roma. Lo diciamo da giugno scorso e lo ribadiamo oggi con voce ancora più alta: qui il biogas non verrà costruito!”, proseguono.
Nei prossimi giorni il comitato scriverà al neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perchè “finalmente faccia sapere quale tipo di futuro vorrebbe disegnare per Fiumicino, come intende dare sostanza agli slogan di partecipazione e trasparenza tanto evocati da tutti in campagna elettorale, e come intende affrontare la situazione rifiuti di nel Lazio, a Roma in particolare”.
“Abbiamo chiesto più volte all’Amministrazione di Fiumicino se anch’essa proporrà un ricorso al Tar qualora sia necessario, ma non abbiamo udito alcuna risposta, diretta od indiretta”. “Abbiamo lungamente e dettagliatamente spiegato le ragioni della nostra opposizione, le abbiamo supportate con dichiarazioni di esperti e medici, abbiamo documentato quale è la posta in gioco, a livello ambientale, paesaggistico, sanitario, abbiamo apprezzato la chiarezza del parere negativo all’impianto formalizzata dal ministero dei beni culturali, abbiamo letto, anche un po’ stupiti ed increduli, che anche gli uffici tecnici della Regione Lazio, paventano un rischio di ulteriore inquinamento dell’aria fuori dai limiti della legge, raramente succede”.
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