Maccarese - La bomba all’ufficio postale di Maccarese  ha riacceso il problema della sicurezza sul territorio  di Fiumicino dove le varie forze di polizia che vi operano sono cronicamente carenti sotto il profilo degli organici e dei mezzi. E’ ora di dire ‘basta’ con gli slogan attuando  un’inversione di tendenza  ed investendo nella sicurezza. Lo dichiara Giulio Incoronato dell’associazione ‘Sociale e sicurezza’. “Ogni qualvolta avviene un fatto criminoso rilevante, come quello avvenuto all’ufficio postale di via della Muratella, saltato in aria la notte scorsa probabilmente durante un tentativo di forzare un bancomat, riparte il tran tran sulla sicurezza e assistiamo alla consuete dichiarazioni dei vari politici locali, comunali, di governo e di opposizione, che fanno a gara per attribuire la colpa di quanto sta avvenendo  all’autorità di riferimento o, ‘naturalmente’, a  coloro che li hanno preceduti”, afferma il vicepresidente dell’associazione.

“Il problema per certa politica sembra essere se Fiumicino o Roma siano diventate un Far West o meno, cavalcando il problema con comunicati roboanti in cui, puntualmente, si chiede  un incremento delle risorse”, afferma ancora Giulio Incoronato, da anni impegnato su questo fronte.  A questo riguardo l’associazione ‘Sociale e sicurezza’ ricorda che l’argomento della   sicurezza non può e non deve  avere colore politico in quanto si tratta di un bene da difendere”.  “Sono ormai anni che ciclicamente vengono sbandierate soluzioni magiche: telecamere di videosorveglianza anche se nessuno le ha mai viste. E poi l’apertura di nuove stazione dei carabinieri, il coordinamento sul territorio tra le forze dell’ordine e municipali e via discorrendo. Crediamo che a queste dichiarazioni di ‘routine’ si debba rispondere lavorando seriamente,  senza strumentalizzare il problema come fosse uno slogan elettorale  ma come un valore da difendere e sviluppare”, prosegue. Quale la situazione a Fiumicino?  Nel  comune vi sono circa 65 poliziotti per 70, 80mila abitanti. Ossia un agente ogni 1000  residenti o poco meno. Un dato allarmante. E con un numero così esiguo di operatori diventa chiaro come sia impossibile per loro monitorare un territorio estremamente vasto, con dieci località tra mare e campagna, arterie strategiche, un aeroporto intercontinentale e diversi chilometri di coste svolgendo anche gli impegnativi compiti istituzionali (porto d’armi, rilascio passaporto, Uepi denuncia reati, anticrimine nonché l’amministrativa).  Stesso discorso per le stazioni dei carabinieri, alcune delle quali chiudono alle 20. Analoga situazione per la polizia urbana, sotto organico e attiva solo di giorno con qualche piccola eccezione. "La sera rimangono a presidiare uno dei comuni più estesi d’Italia soltanto un manipolo di agenti. Ci tengo a sottolineare però che i sacrifici, l’abnegazione e la professionalità degli operatori non sono sempre sufficienti a compensare le carenze che da tempo denunciamo”, dichiara Incoronato: “fermo restando che la maggior forma di deterrente contro la criminalità è il controllo del territorio, una presenza che si garantisce  con il personale   e la prevenzione   ed in seconda battuta con le sedi delle forze dell’ordine. Vi èun problema di risorse e soprattutto di carenze di uomini e mezzi,  una problematica anche e soprattutto nazionale su cui il Governo deve urgentemente intervenire con dei correttivi visto che si effettuano tagli con le varie finanziarie: blocco del turn over (una assunzione ogni dieci pensionamenti), taglio dei capitoli sulle riparazioni, sui mezzi tecnologici, sulle missioni, sull’ordine pubblico, sullo straordinario e persine sulle pulizie.  Quindi basta con gli slogan: necessaria un’inversione di tendenza per dare ossigeno all’intera struttura”, conclude.