Maccarese – Senza alcun preavviso sono stati soppressi una coppia di treni sulla Fr5 Roma-Civitavecchia. Si tratta del Civitavecchia-Roma delle 20.02 e del corrispondente Roma-Civitavecchia delle 21.42. Le conseguenze? Disagi su disagi per i pendolari. E l’isolamento per quanti trovandosi nella Capitale e facendo un po’ tardi non troveranno quel mezzo per tornare sul litorale. Uguali disagi per chi dal comune costiero compisse, ovvero volesse compiere il viaggio inverso. La “sparizione” all’inizio di giugno.

 

Contro questa soppressione si è mobilitato l’Osservatorio regionale dei trasporti, di cui è presidente Simona Costamagna e che raggruppa, tra le decine di associazioni e comitati, il Pendolari Maccarese-Palidoro che, attraverso l’esponente Andrea Ricci, aveva denunciato per prima la “sparizione” improvvisa dei due treni per la stagione estiva.

 

L’Osservatorio, che inviato una lettera aperta alla Regione Lazio e all’assessore ai trasporti Francesco Lollobrigida, chiede chiarimenti e spiegazioni. E “stigmatizza il "doppio metro" utilizzato in termini di informazione ai viaggiatori in base al quale, a miglioramenti anche minimi del servizio viene data grande risonanza mediatica, mentre i peggioramenti sono tenuti nascosti sia ai comitati sia ai media”. Il comitato segnala i grossi problemi causati da questa eliminazione poiché  tutt’ora ci sono molti cittadini che, all’oscuro di tutto, attendono inutilmente in stazione convogli fantasma.

 

“Questa “scelta strategica” rappresenta”, secondo i pendolari, “una ulteriore dimostrazione di scarsa attenzione verso l’utenza, con particolare riferimento ai pendolari-lavoratori che ritornano da Civitavecchia al litorale, o a coloro che si spostano dal mare verso Roma, e ancora più dalla Capitale al litorale.