Maccarese – Grazie alla Coperativa ricerca sul territorio domani sarà possibile visitare, in compagnia delle guide del Centro di educazione ambientale di Ostia, il Castello di San Giorgio, a Maccarese, e il Museo della bonifica.

 

 
Proprietari del castello furono enti religiosi e famiglie della nobiltà romana. Ai Mattei (che succedettero agli Anguillara e agli Alessandrini) si deve il restauro del Castello (1569), che già esisteva nel 1300 sotto la denominazione di Villa San Giorgio, e la costruzione della torre costiera di Primavera (1574).

 

 

Ultimi a reggere le sorti della tenuta furono i Rospigliosi cui la portò in dote una Pallavicini, che l’avevano rilevata dai Mattei, ormai pieni di debiti. Si arriva così al 1925, quando inizia la bonificaintegrale.

 

 

A promuoverla è una società formata da investitori finanziari ma il progetto non potè andare in porto in quanto i prezzi delle proprietà fondiarie e dei prodotti agricoli nel frattempo erano crollati. L’azienda, date le dimensioni, aveva costi di gestione molto elevati e quindi ci si dovette appoggiare all’Iri.

 

 

Intanto erano approdati a Maccarese per coltivare i campi, impiantare i vigneti ecustodire il bestiame da latte numerosi coloni provenienti dal mantovano e soprattutto dal Veneto e così la Maccarese diventa la vetrina dell’agricoltura italiana. Segue un periodo di crisi che si protrae fino al 1998, quando l’azienda viene privatizzata e passa nelle mani della edizione holding dei fratelli Benetton. La cifra è di 94 miliardi e comprende non solo gli oltre 3 mila ettari di terreno agricolo ma anche diversi edifici, tra i quali spicca il Castello.

 

 

 

 

 

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