Mafia a Ostia, processo clan Fasciani: 14 condanne per 200 anni
Ostia – E’ di 14 condanne, per un totale di 200 anni, e di 5 assoluzioni la sentenza che rappresenta la prima tranche dell’inchiesta ‘Nuova alba’ che il 26 luglio del 2013 a Ostia portò all’arresto di 51 persone appartenenti alle famiglie Fasciani e Triassi e ai loro affiliati. Nel corso del processo di primo grado che si è celebrato oggi per i condannati è stato riconosciuto il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in applicazione del 416 bis. La sentenza è stata pronunciata dai giudici della X sezione penale del Tribunale di Roma che hanno condannato il boss Carmine Fasciani a 28 anni di reclusione, suo fratello Terenzio (17 anni), le figlie Sabrina Fasciani (25 anni e 10 mesi) e Azzurra (11 anni). Condannati anche il nipote Alessandro Fasciani a 26 anni di reclusione, la moglie di Carmine Fasciani Silvia Bartoli (16 anni e 9 mesi). Pene anche per quelli che sono considerati appartenenti al clan: Riccardo Sibio (25 anni e 3 mesi), Gilberto Colabella (13 anni), Luciano Bitti (13 anni e 3 mesi), Eugenio Ferramo (10 anni), Danilo Anselmi (7 anni), Mirko Mazzoni (12 anni), Ennio Ciolli (3 anni) e Emanuele Coci (2 anni). Assolti Nazareno Fasciani, fratello di Carmine, Gilberto Inno, Fabio Guarino, oltre a Vito e Vincenzo Triassi, dell’omonimo clan che secondo gli inquirenti operava nella zona di Ostia e del litorale in opposizione alla famiglia Fasciani.
“La sentenza di oggi al processo ‘Nuova Alba’ è una sentenza storica che, per la prima volta dopo anni, riconosce il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’impianto accusatorio è stato dunque confermato. C’è bisogno in questo momento di un patto forte tra la buona politica, il tessuto associativo, le realtà imprenditoriali sane, la società civile e i cittadini tutti per unire le forze e risollevare il nostro straordinario territorio. Con l’aiuto di tutti, Ostia ce la può fare”, hanno dichiarano in una nota congiunta il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone e gli assessori della giunta municipale.
“La sentenza che oggi ha inflitto pene per oltre 200 anni di reclusione a quattordici affiliati al clan Fasciani di Ostia segna un punto importante contro il tentativo della criminalità organizzata e della mafia di infiltrarsi nelle attività produttive e nel tessuto sociale della nostra città. Come amministrazione siamo in prima linea nel contrasto alle mafie e all’illegalità, sostenendo l’attività delle forze dell’ordine e degli inquirenti. La mia giunta e il Municipio di Ostia stanno mettendo in campo politiche improntate ai principi di legalità e trasparenza amministrativa per consentire ai cittadini e alle imprese di vivere in un territorio libero dai condizionamenti dell’economia criminale”, afferma, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.
“La sentenza contro il clan Fasciani rappresenta una vittoria importante per Ostia e per tutta la città di Roma: al di là delle pene inflitte, gli inquirenti hanno individuato senza ombra di dubbio il radicamento di questa organizzazione criminale sul territorio del litorale, riconoscendo nel provvedimento giudiziario anche il pieno risarcimento dei danni per la città. Nei mesi scorsi avevo chiesto fortemente che Roma si costituisse parte civile nel processo e la sentenza arrivata oggi è la testimonianza del lavoro fatto. Inoltre si definisce il clan Fasciani come organizzazione criminale propriamente mafiosa, con condanne che, per questo tipo di reati, non hanno precedenti nella storia giudiziaria della città di Roma. Dal processo ’Nuova Alba” si riparte per dare seguito a una nuova stagione di legalità per la città e per il litorale, che vede finalmente il suo tessuto produttivo e sociale liberato dalla morsa dei clan”, dichiara in una nota il consigliere capitolino del Pd Francesco D’Ausilio.
Tags: ostia