Roma - A proposito della trascrizione pubblicata oggi su alcuni quotidiani di una telefonata tra il capo della segreteria del sindaco, dottoressa Silvia Decina, e uno degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, Salvatore Buzzi, l’ufficio stampa di Roma Capitale “precisa che tale telefonata risulta del tutto estranea all’inchiesta della procura della Repubblica poiché non figura come prova a carico dell’arrestato in quanto giudicata penalmente irrilevante”.


“Per quanto invece riguarda il merito della vicenda, nel settembre 2014 la dottoressa Decina chiama Salvatore Buzzi a proposito di un’iniziativa imprenditoriale di interesse della multinazionale Leroy Merlin, finalizzata all’espansione commerciale della propria attività attraverso l’apertura di un nuovo punto vendita nella zona della Barbuta, periferia sud di Roma nota sino ad oggi solo per l’insediamento di un campo nomadi”, riferisce la nota di Roma Capitale. “Dalla trascrizione del colloquio emerge con tutta evidenza che il colloquio avviene per dare riscontro al Buzzi della presentazione del progetto, che Decina e Buzzi non si conoscono tant’è che è necessaria una preliminare presentazione e che la dott.ssa Decina si limiti a comunicare l’interesse dell’amministrazione a verificare la preventiva fattibilità della proposta. Quello che i quotidiani non scrivono è che la proposta, a seguito dell’istruttoria compiuta dagli uffici competenti di Roma Capitale, fu giudicata non realizzabile in quanto non compatibile con gli strumenti urbanistici attualmente vigenti. Spiace pertanto”, conclude la nota, “che gli organi di informazione non abbiano colto l’occasione per evidenziare che la buona amministrazione può consentire alla magistratura di non intervenire”.


“E’ in atto un altro tentativo di infangare questa amministrazione, che sta lavorando con onestà e impegno per cambiare questa città. Abbiamo dato mandato ai legali di verificare tutte le ricostruzioni fatte nelle ultime ore, che cercano di accreditare l’idea che vi fossero contatti assidui tra Salvatore Buzzi, il Gabinetto e la segretaria del sindaco, Silvia Decina, per condizionare gli appalti pubblici. Si tratta di falsità di cui chiederemo conto in giudizio ai responsabili per tutelare l’onorabilità del sindaco e dei suoi collaboratori”, fa sapere in una nota l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella.