"Nel leggere oggi l'importante intervista che Alfonso Sabella ha rilasciato a "la Repubblica", chi si batte da anni per il ripristino della legalità sul litorale romano, non può che provare un certo brivido per le risposte su Ostia del magistrato, assessore alla Legalità e commissario straordinario proprio nel X municipio. In una sostiene che, per come funziona sul litorale, a volte è difficile persino mandare via un amministratore sospetto; in un'altra, che in un paio di occasioni a Ostia è dovuto andarci con la pistola nella fondina". Lo ha dichiarato lo scrittore Radicale Paolo Izzo.

"Ma questo rafforza anche l’idea, o forse è soltanto un auspicio - ha proseguito Izzo - che la terza tranche dell'inchiesta Mafia Capitale possa approfondirsi e concentrarsi proprio sul quartiere marino della Capitale e soprattutto sul sistema delle concessioni balneari. Se per anni come Radicali e come cittadini, in pochi, armati soltanto degli strumenti della legge (denunce, ricorsi alla Commissione europea, petizioni popolari) e magari di un metro dell'Ikea, siamo riusciti a far aprire alcune brecce nel lungomuro di illegalità e cemento di Ostia, magari soltanto per aver misurato le recinzioni degli stabilimenti, non ci vorranno i servizi segreti per effettuare altre misurazioni areali e soprattutto per rintracciare chi e come, nel tempo, ha avallato questa sedimentazione di illegalità".

"Concordiamo con Sabella - ha concluso Izzo - che sarà pericoloso e siamo solidali con lui, anche con spirito militante di collaborazione (proprio in queste ore alcuni compagni gli stanno inviando foto “in diretta” da Ostia), perché, da Radicali e da cittadini, confidiamo che non sia impossibile una nuova stagione di legalità e trasparenza sul lido della Capitale".