Roma - Con un esposto alla Procura della Repubblica di Roma il Codacons chiederà di indagare l’amministrazione capitolina per il reato di omicidio stradale, così come prevede la nuova normativa in materia. Ne dà notizia l’associazione dei consumatori, intervenendo sul caso del ciclista 47enne romano travolto e ucciso da un camion dei rifiuti mentre percorreva la pista ciclabile sul lungotevere della Magliana all'altezza di via Pian due Torri, e ricordando come le piste ciclabili della capitale versino in condizione di totale abbandono, tale da rappresentare un potenziale pericolo per gli utenti.

In base a quanto emerso in queste ore, alla base del grave incidente vi sarebbe l’incuria che caratterizza la pista ciclabile teatro dell’incidente – afferma il presidente Carlo Rienzi – Nel punto dell’impatto, infatti, la vegetazione ostruirebbe la visuale sia per chi percorre la pista ciclabile, sia per i veicoli; inoltre sulla pista riservata ai ciclisti mancherebbe del tutto la segnaletica orizzontale e verticale. Chiediamo quindi alla magistratura di verificare tali circostanze e il livello di sicurezza del tratto di ciclabile, perché se dovessero emergere omissioni e negligenze sul fronte della manutenzione stradale, il Comune potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di omicidio stradale”.

Ciò in base ad una apposita circolare del Ministero dell’Interno – spiega il Codacons - secondo cui “Il reato ricorre in tutti i casi di omicidio che si sono consumati sulle strade… anche se il responsabile non è un conducente di veicolo. Infatti, le norme del Codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli".

La circolare fa espresso riferimento all'art. 14 del Codice della strada secondo cui “Gli enti proprietari, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi b) al controllo tecnico della efficienza delle strade e relative pertinenze c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta".

“Povero ragazzo il ciclista travolto sulla pista ciclabile. Ancora una volta Roma ci punisce. Perché? Non ho più parole mentre il pensiero va ai suoi cari. Nessuno nega che la vita in equilibrio a Roma, Capitale europea del motore, è sempre sui carboni ardenti ma questa volta il ragazzo pedalava nella pista ciclabile, stava nel suo terreno. E’ il momento del dolore, non delle critiche, ma lasciatemi uno sfogo: signori amministratori è ora di finirla con i contentini come certe piste ciclopedonali, se volete essere seri, ci vogliono infrastrutture a norma in cui venga considerata la costante manutenzione e la segnaletica verticale con tanto di semaforo ciclistico dove serve come a Pian due Torri”, ha commentato Gianfranco Di Pretoro, responsabile piste ciclabili e viabilità della Federazione Ciclistica Italiana Lazio.