Roma - Mai più prodotti "made in China" per la Regione Lazio. È quanto stabilisce la mozione approvata all'unanimità dall'aula della Pisana, che prevede l'adozione di iniziative per il Tibet in occasione del 53° anniversario dell'insurrezione di Lhasa. Il Consiglio, infatti, ha accolto l'integrazione proposta dal consigliere regionale del Pdl, Pier Ernesto Irmici, che impegna la Regione Lazio ad attivarsi per far sospendere l'approvvigionamento di beni prodotti nella Repubblica Popolare Cinese, ovvero realizzati con materie prime provenienti dalla Cina.

La sospensione dei prodotti cinesi si riferisce a tutti gli uffici regionali, alle agenzie regionali, agli enti pubblici dipendenti e alle società e altri enti privati a partecipazione regionale. Principi ispiratori della mozione "il rispetto dei diritti umani, la libertà di religione e la libertà di associazione", che "sono tra i principi irrinunciabili dei Paesi membri dell'Unione Europea e rappresentano una priorità per la sua politica estera con anche il supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali".


La mozione impegna la presidente della Regione, Renata Polverini e la Giunta affinché "vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorità civile e religiose del Tibet che  vivono in esilio, in primis il Dalai Lama. Invita, inoltre, le autorità cinesi a porre fine al sostegno di politiche che minacciano la lingua, la cultura la religione, il patrimonio e l'ambiente del Tibet. A esporre la
bandiera del Tibet nella sede della Giunta regionale nella settimana dal 3 al 10 marzo 2012".