Malasanità veterinaria: Aidaa invia dossier al ministro Lorenzin
Roma - Mille i casi di malasanità veterinaria arrivati allo sportello del tribunale degli animali di Aidaa – Associazione italiana difesa animali e ambiente dall’ inizio dell’anno ad oggi. Ed ogni volta che si interpellano gli ordini professionali provinciali questi o tacciono o assolvono l'operato dei veterinari italiani. Da qui la decisione del presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, di inviare al ministro della salute Beatrice Lorenzin una lettera con la quale si denuncia una situazione di "omertà professionale" da parte degli ordini dei veterinari italiani a fronte delle centinaia di segnalazioni che provengono da persone che sono vittime di malasanità veterinaria. Allegato alla lettera Croce, insieme alla richiesta di incontro con il ministro Lorenzin e con i funzionari, inoltrato anche una piccola parte del dossier con i casi più eclatanti riferiti ai primi mesi del 2013 fino ad agosto di quest'anno. Da segnalare che la maggior parte delle segnalazioni arriva dalle regioni del centro nord Italia. "Basta leggere queste poche pagine per renderci conto di quanto sia purtroppo diffuso questo fenomeno - dice Lorenzo Croce - ovviamente noi non mettiamo in discussione la capacità e l'alta professionalità della maggior parte dei veterinari, ma ci preme denunciare che a fianco di migliaia di bravi veterinari ve ne sono alcuni che compiono nefandezze e che queste vengono sistematicamente coperte dai loro colleghi appartenenti ai consigli degli ordini professionali provinciali".
Di seguito pubblichiamo il testo della lettera al ministro
"AL MINISTRO DELLA SALUTE
BEATRICE LORENZIN
SEDE
Oggetto. Richiesta incontro per problematiche sanità veterinaria.
Gentile Ministro,
sono Lorenzo Croce presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA, con la presente sono a chiedere un suo intervento ed un incontro al fine di poterle presentare un corposo dossier (di cui le invio in allegato una piccola parte) relativo alle segnalazioni dei casi di malasanità veterinaria che ogni giorno giungono alla struttura legale della nostra associazione (tribunale degli animali tribunaleanimali@libero.it).
Purtroppo molto spesso i casi di negligenza segnalati agli stessi ordini provinciali dei veterinari sono di fatto da questi ignorati e quasi sempre archiviati come se il veterinario nello svolgimento della sua funzione non sbagliasse mai.
Questo sicuramente in parte potrebbe essere vero, se non fosse che solo negli ultimi 10 mesi sono oltre un migliaio le segnalazioni che abbiamo ricevuto, e per tutte, nessuna esclusa gli ordini provinciali o non si sono ancora pronunciati, o se lo hanno fatto hanno sempre dato ragione ai veterinari ed al loro operato.
Ora questa mia non vuole assolutamente mettere in discussione la grande professionalità della maggioranza dei veterinari italiani, ma vuole richiamare la sua attenzione in merito ad un atteggiamento che ritengo quantomeno anomalo degli ordini provinciali dei veterinari.
Appare assolutamente assurdo infatti dover ogni volta invitare i nostri assistiti a rivolgersi alla giustizia civile o penale per avere ragione di situazioni che con un poco di buona volontà potrebbero essere risolti in sede di controversia di ordine professionale.
Ci sono centinaia di casi (alcuni allegati alla presente) di segnalazioni di malasanità veterinaria, e a differenza di quanto si potrebbe pensare, la maggior parte avviene nelle regioni del centro-nord Italia.
Il problema purtroppo è reale e merita approfondimento, se pensiamo che ad esempio a Milano e Reggio Calabria operano senza aver mai ricevuto sanzioni di nessuna natura da parte dell'ordine provinciale 2 veterinari che sono stati riconosciuti responsabili di negligenza con sentenza passata in giudicato per aver lasciato morire dissanguato un cane appena operato e messo fuori dallo studio in quanto “era tardi”.
Sempre nel capoluogo milanese, tanto per citarle un altro caso, siamo a conoscenza di veterinari che visitano i cani nei bagagliai delle auto senza nemmeno farli entrare in studio. Ora mi chiedo se non sia il caso di affrontare questo problema, senza alcuna retorica ne volontà punitiva, ma per fare chiarezza in un quadro generale dove a fronte di un migliaio di segnalazioni che ogni anno giungono alla nostra associazione di malasanità veterinaria, ad essi non corrisponde nemmeno un caso, e dico nemmeno uno, di provvedimenti disciplinari presi dagli ordini provinciali.
Delle due l'una: o gli italiani proprietari di cani sono tutti imbecilli, oppure vige un sistema di omertà professionale che deve essere una volta per tutto svelato e smantellato, al solo scopo di tutelare i nostri amici a quattro zampe. La ringrazio per la sua attenzione e colgo l'occasione per salutarla cordialmente restando in attesa di un suo gentile riscontro.
Lorenzo Croce
presidente nazionale AIDAA".
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