Maltempo: parte la class action del Codacons per gli automobilisti bloccati sul Gra
Roma - Mentre la Procura della Repubblica di Roma, dopo l’esposto presentato oggi dal Codacons, indaga sui disagi legati al maltempo nella capitale, l’associazione lancia una azione collettiva in favore degli automobilisti rimasti bloccati ieri 15 giugno sul GRA, che così possono tutelare i propri diritti e avanzare richiesta di risarcimento. “Il GRA, gestito direttamente dall'ANAS S.p.a, è la struttura viaria che, circondando completamente la capitale, dovrebbe consentire agli automobilisti di raggiungere tutte le diverse zone della città di Roma dall’esterno dell’area urbana oltre a condurre a tutte le uscite per e fuori Roma – si legge nel modello di querela predisposto dal Codacons - conseguentemente il blocco che si è verificato, causa maltempo, ha determinato gravissimi disagi e conseguenze per tutti coloro che si trovavano a percorrerlo per gite, lavoro, o qualunque altra attività, ivi compreso il sottoscritto/a, oltre alla paura, allo stress e ai disagi che ne sono conseguiti. Sono diversi i punti oscuri e gli interrogativi che l’autorità adita deve necessariamente chiarire al fine di verificare eventuali responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti in merito alla gestione della emergenza maltempo, sul cosa sia accaduto realmente, sul come mai nonostante le previsioni della protezione civile, Roma è finita nel caos, rilevando come possa trattarsi di una palese inefficienza a 360 gradi da parte della pubblica amministrazione e di tutti soggetti, privati e/o istituzionali, addetti ad attività di controllo e di sicurezza in particolare da parte di Anas S.p.a che gestiste direttamente il GRA”. Attraverso questo modulo – spiega l’associazione – gli automobilisti rimasti bloccati sul Gra a causa dell’allagamento della carreggiata, e quelli che per effetto del blocco stradale hanno subito ritardi e danni (ad esempio sul fronte lavorativo e/o personale) possono costituirsi parte offesa in Procura e chiedere un risarcimento pari a 2.000 euro per i disagi patiti. Il modulo sarà disponibile nelle prossime ore sul sito www.codacons.it.
Il presidente di Atac, Roberto Grappelli, e l'amministratore delegato, Danilo Broggi, hanno convenuto di nominare una commissione d'indagine tecnico-amministrativa per accertare le cause degli allagamenti che si sono verificati nella giornata di ieri in alcune stazioni della linea A della metropolitana e che hanno provocato la limitazione del servizio fino al primo pomeriggio di oggi. La commissione dovrà ricostruire in tempi brevissimi le dinamiche che hanno condotto all'evento e valutare il rispetto delle procedure aziendali previste, accertando eventuali responsabilità, interne ed esterne all'azienda, oltre a verificare il piano e il programma per il mantenimento degli impianti idrovori. I tecnici infine, dovranno valutare la ricaduta tecnico-economica del danno verificatosi, oltre ad elaborare proposte per interventi a breve e lungo termine per evitare il ripetersi di tali fenomeni.
E Legambiente incalza: "Ecco i nuovi dati dell'Autorità di Bacino del Tevere: a Roma ben 1.135,6 ettari ad elevato rischio idrogeologico, aree dove vive una popolazione di 17.757 abitanti. Le immagini di Roma, sotto la bomba d'acqua che sta esplodendo in questi giorni, sono inequivocabili: dalle metro bloccate alla piscina del GRA, tutto è ormai tristemente familiare ogni qual volta che i cambiamenti climatici portano a questi eventi disastrosi. A questo si aggiunge che gli ultimi numeri sul rischio idrogeologico a Roma non lasciano dubbio alcuno su un emergenza che va affrontata e risolta il più presto possibile. Sono infatti ben 1.135,6 gli ettari in R4 (rischio idrogeologico molto elevato) dove vive una popolazione di ben 17.757 abitanti solo nella capitale; ai 637,9 ettari relativi al Tevere (già di più in confronto ai 552,66 individuati in precedenza) se ne aggiungono infatti anche 497,7 sugli assi del sistema idrografico minore fatto dall'Aniene e da 13 fossi più piccoli. In totale il territorio a rischio (tra lieve ed elevato) è addirittura di 11.180,6 ettari totali, dove vive una popolazione di 231.414,2 romani.
“Sono drammaticamente paurosi i nuovi numeri sul rischio idrogeologico a Roma, soprattutto oggi che assistiamo alle bombe d'acqua sulla capitale, e alle conseguenze cui siamo ormai troppo abituati. Bisogna fare in fretta e investire sulla messa in sicurezza del Tevere e di tutto il reticolo fluviale secondario – dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio – trovando nei finanziamenti europei i fondi necessari a rendere effettivi i piani di bacino approvati e a rendere sicuro l'intero territorio. C'è poi l'urgenza di mettere in atto tutte le azioni possibili di mitigazione dei cambiamenti climatici e contemporaneamente di adeguare al clima che sta cambiando le infrastrutture stradali, quelle fognarie e la rete sotterranea delle metropolitane, oltre che a fermare il consumo di suolo che impermeabilizzerebbe ulteriormente con nuove colate di cemento”.
I numeri del rischio nella capitale sono calcolati sull'asse del Tevere e dell'Aniene ma anche dei 13 fossi romani: Acqua Traversa, Caffarella, Freghizia-Frechisio-Corcolle, Galeria, Magliana, Malafede, Oliviero ed affluente, Osa, Pratolungo, San Vittorino, Tor Sapienza, Valchetta, Vallerano. Sono questi a creare il reticolo secondario, corsi d'acqua spesso fuori controllo e che sono stati e diventano drammaticamente pericolosi durante i periodi di forti piogge. I nuovi valori di superficie delle aree a rischio (calcolate secondo il DLgs 49/2010) e della popolazione su esse residente, esclusivamente all'interno del bacino idrografico del Fiume Tevere, sono dati dell'Autorità di Bacino del Tevere del 23.12.2013.
“A seguito dello stato di allerta emesso dal Dipartimento tutela ambientale di Protezione civile di Roma Capitale, il X Municipio ha attivato l’unità di crisi presso la sede del X Gruppo Mare della Polizia locale di Roma Capitale. Sono stati predisposti due numeri telefonici: 06.67696250 e 06.67696251. Ho investito personalmente della situazione di criticità relativa al Fosso del Fontanile, ovvero l’abitato di Punta Malafede tra via Scartazzini e le strade limitrofe, la Regione Lazio e il Gabinetto del sindaco. Inoltre, ho provveduto ad allertare specificatamente il Consorzio di bonifica Tevere e agro romano (Cbtar) e l’Ardis, affinché vengano attivate tutte le procedure necessarie per fronteggiare la situazione di pericolo”, dichiara in una nota il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone.
“I disagi dovuti al nubifragio di questi giorni hanno origini lontane. Concordo pienamente con l’assessore alla Mobilità Improta sulla necessità di intervenire preventivamente sulla rete di trasporto con una presenza costante di personale tecnico per una più efficiente manutenzione ordinaria. Bisogna investire soprattutto sulla programmazione degli interventi per evitare il ripetersi di simili disagi per i cittadini. Domani ho convocato una riunione della Commissione consiliare Mobilità congiunta con quella regionale in cui chiederò maggiori risorse per quanto riguarda il trasferimento dei fondi dalla Regione per il Tpl romano. E’ indispensabile però che anche il Governo faccia la sua parte derogando ai vincoli del Patto di Stabilità e riconoscendo gli extra costi. Solo così usciremo finalmente da una condizione di allarme continuo”, afferma in una nota Annamaria Cesaretti, presidente della Commissione consiliare Mobilità.
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