Ostia - Per le mamme di ostia partorire nella casa del parto è il modo migliore per far vedere la luce ai propri figli. ma la struttura tanto voluta dalle mamme del litorale romano rischia di tornare nel buio. L'ombra che incombe sulla casa del parto oggi è la diminuzione del personale e quindi un ridotto regime di prestazioni e per le mamme che ancora devono partorire o per chi ha già vissuto questa splendida esperienza è inammissibile.


Pochi anni dopo la sua costruzione avvenuta nel 2009, i numeri di parti non hanno compensato l’investimento fatto a fronte della mancanza di personale e quindi delle numerose richieste che sono state respinte. Rispetto ai 60 parti al mese previsti, ne sono stati fatti una media di uno al mese. Il personale carente, doveva dividersi tra l’ospedale Grassi e la casa del parto rimanendo, questi ultimi, spesso scoperti con i turni.  L’edificio, struttura pubblica commissionata e finanziata dalla banca di credito cooperativo dall’Asl di Roma sorge all’interno della struttura ospedaliera Grassi e permetteva alle neo-mamme di partorire all’interno di vasche in un’ambiente ideale, con un personale competente per accompagnare la nascita dei loro bambini senza quei lunghi e dolorosi travagli ma assecondando la naturale predisposizione al parto.  La protesta ha coinvolto coloro che avevano a suo tempo usufruito del servizio, e le future mamme che vorrebbero che riaprisse per poter fare domanda.


Il Movimento 5 Stelle della Regione Lazio, attraverso il proprio portavoce Davide Barillari, presenterà una richiesta di audizione urgente alla Presidenza della VII Commissione regionale (salute e politiche sociali) per il mancato ripristino della casa del parto di Ostia. "Avevamo cercato di evitarne la chiusura con una mozione in Dicembre; (mai arrivata in aula), avevamo chiesto spiegazioni con un’ interrogazione urgente diversi giorni fa; (nessuna risposta)", sottolinea Davide Barillari che aggiunge: "Domattina presenterò (7/5 n.d.r.) ufficialmente alla Presidenza della VII Commissione regionale (salute e politiche sociali) una richiesta di audizione, urgente, invitando:


- direttore generale e direttore sanitario RMD
- comitato a difesa della casa del parto
- responsabile blocco parto e primario ostetricia del Grassi
- direttrice direzione sanità".


"La chiusura della casa del parto di Ostia è una vergogna per tutta la Regione Lazio"; conclude Giuliana Di Pillo, ex consigliere M5S al X Municipio di Roma Capitale.


“Anti economica e senza programmazione” l’ha definita il direttore della Asl Vincenzo Panella e proseguendo “ in sette anni sono stati fatti solo 172 parti rispetto ai 12 mila dell’ospedale Grassi. Ilcosto è stato di oltre 700 mila euro e il volume di attività non è stato commisurato all’investimento. Bisognerà rivedere i numeri, ma – tende a sottolineare  - non si parla di interruzione del progetto. La commissione a metà di maggio stabilirà quali misure adottare”. Queste erano le parole del direttore della Asl una settimana fa, oggi invece, a seguito di un incontro avvenuto a porte chiuse con alcune mamme, è stato stabilito che la casa del parto riaprirà con il vecchio sistema della reperibilità, e che nel breve periodo si concorderà con tutte le parti interessate di aprire a pieno regime: “forse per la prossima gravidanza riusciremo a partorire dentro la casa del parto Acqualuce”.