Chitarre distorte, atmosfere oscure, tecnica ritmica e stilistica di alto livello. Tutto questo in un solo gruppo. Parliamo degli Skill Gear, la formazione rap/metal del litorale che ha presentato qualche giorno fa il suo ultimo lavoro: "Medusa", una traccia provocatoria e per certi versi mai vista nel panorama musicale italiano contemporaneo, che riesce a fondere al suo interno il disagio tipico dell'hiphop tradizionale all'interno di una struttura ritmica  che nulla ha a che vedere con il rap sia italiano che d'oltre oceano. Dopo l'esordio fortunato di Anathema, disponibile anche su Spotify, gli SG tornano più carichi che mai con il loro nuovo singolo. Ronin, il frontman e Milo Silvestro, chitarrista e artista a 360 gradi, figlio d'arte di Remo, artista blues italiano, questa volta sono riusciti a spingersi dove nessuno ha mai osato arrivare, facendo una scelta diametralmente opposta e controcorrente a quella fatta da altri colleghi della scena, ormai sempre meno rapper e sempre più "trapper" per intenderci. Una scelta che sicuramente punta alla nicchia e non alle masse, specie per quanto riguarda il testo, molto ricercato e condito da incastri e strutture testuali da capogiro che farebbero gola anche a numerosi artisti hiphop sotto contratto con grandi case discografiche italine. "Medusa è il nostro secondo singolo e siamo soddisfattisimi - precisano gli SG ai microfoni di Ostia Tv. Ci teniamo molto a questo progetto e ci auguriamo che il pubblico recepisca a fondo il nostro messaggio e la nostra voglia di attuare un vero e proprio processo di differenziazione musicale". All'interno del video, da segnalare la presenza del celebre writer romano Trek e delle due ballerine Monica e Giulia.