Spesso da parte dei media sentiamo parlare di "Tromba d'aria" o "Tornado" e molto frequentemente il tutto risulta errato. 

Ad accentuare ancora di più la genericità di questo termine “tromba d’aria” tra il pubblico è l’abitudine di inglobarvi anche forti venti non in rotazione che, spesso, producono danni simili (ma non uguali) a quelli provocati da venti in rotazione.



Viene definito Wind-shear la variazione del vento nella libera atmosfera. Si tratta di un'improvvisa e sensibile variazione e/o dell'intensità del vento in una data direzione. Possiamo elencare differenti forme di Wind-Shear che sono : 

-Wind Shear a basso livello
-Wind Shear orizzontale
-Wind Shear verticale 
-Wind Shear dei venti verticali
-Wind-Shear legato alle correnti a getto 


Le condizioni meteorologiche che accompagnano la presenza di wind shear nei bassi strati sono : 

- La forte inversione termica
- Il Temporale
- Attività frontale 
- Fronte di raffica di origine temporalesca
- Le onde orografiche


La presenza di una forte inversione termica è spesso indice di un movimento orizzontale di aria caratteristicamente differenti da quella sottostante e adiacente alla superficie terrestre. In tali condizioni molto spesso osserviamo una variazione del vento con la quota. 

Allo stesso modo, può essere individuata la presenza di wind shear dalla differenza di temperatura associata al passaggio di una perturbazione e dalla velocità di avanzamento di una linea frontale. 
Durante le fasi di sviluppo di un temporale intervengono data la notevole instabilità atmosferica, delle correnti verticali che vanno a generare delle turbolenze.
Il wind-shear può venirsi a verificare all'interno della nube temporalesca oppure al di fuori fino ad avere una distanza orizzontale dalla nube anche di 15-20 Km

La nube temporalesca è in genere caratterizzata da una sommità ad incudine che presenta delle cime fredde associate dunque alla presenza di correnti verticali ascendenti, alternate ad aree con sommità più bassa associate a loro volta a correnti verticali discendenti



Secondo il massimo esperto in materia T.Fujita tutto questo va associato alla presenza nei bassi strati di forti venti discendenti detti anche (Downburst). 

Il Downburst non è altro che una forte raffica discendente che quando giunge in prossimità del suolo si espande con violenza andando a generare dei venti che possono anche essere estremamente pericolosi. 
E' come fosse uno "scoppio" di energia che spinge verso la superficie terrestre una bolla d'aria.



Abbiamo inoltre altre situazioni in cui il vento è particolarmente variabile e di forte intensità.
Parliamo di , Macrobust e Microbust, ma di questo tratteremo la prossima volta.

L'importante sarebbe riuscire a riconoscere e chiamare ogni fenomeno con il prorpio nome per non creare delle inutili incomprensioni a livello mediatico e degli allarmismi che portano poi a trarre delle affermazioni come " ci stiamo tropicalizzando" oppure " c'è stato un tornado".