Milano – Non è ancora stato chiarito il “giallo” della scomparsa di Aron, il cane di razza Rottweiler della nuova velina bionda di Striscia la notizia, Giulia Calcaterra. Ed a questo riguardo, continuano ad infuriare le polemiche sollevate dagli animalisti contro la giovane stellina, invitata a “dimettersi” per il suo comportamento poco etico contro la bestiola. Ed intanto i giornali (vedi Dipiù del  ottobre, ndr) e i siti continuano ad interessarsi della vicenda.

A sollevare il problema è stata, tra gli altri, l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente che vuole “Giulia Calcaterra "in carcere" non certo come detenuta, ma come volontaria ad accudire la cavalla cieca Nina, ospite dell'associazione Salto oltre il muro di Claudio Villa, che opera con i suoi cavalli in diversi progetti di riabilitazione dei detenuti all'interno del carcere di Bollate.

A questo riguardo il presidente di Aidaa,  Lorenzo Croce, ha inviato un sms a Giulia Calcaterra invitandola ad un incontro “per discutere di questa opportunità”. Nina è una cavalla che ha avuto un passato atletico importante, poi, purtroppo, a causa della sopraggiunta cecità ha rischiato di essere soppressa o di finire in un paddok a proseguire la propria vita nel buio totale.

Venuta a conoscenza della situazione, Nina è stata presa in carico da Catia Brozzi, responsabile nazionale Aidaa del settore equini e direttore della scuderia Unicorno di Corciano, in provincia di Perugia.

Qui Nina ha incontrato un altro benefattore, Lorenzo Cappellini Mion, che si è preso cura di lei salvandola dall'oblio e pagando di tasca delle costosissime cure per permetterle di vivere una vita "meno buia". Terminata la fase di cure, la cavallina nei giorni scorsi è arrivata nella nuova casa nella scuderia che si trova nel carcere di Bollate, gestita dall'associazione Salto oltre il muro. Qui Nina vivrà felice, amata e accudita, il resto dei suoi giorni.

Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, prosegue nella sua battaglia affinché sia fatta chiarezza sulla “sparizione” del cane ed al riguardo ha presentato alla procura di Novara una denuncia per conoscere come siano andati davvero i fatti e per verificare se vi siano delle responsabilità nella morte del cane viste le diverse versioni fornite.

Dopo aver chiesto alla velina di fare un po’ di volontariato in un canile, l’associazione torna all'attacco con la proposta di accudire la cavallina. "Vada in carcere ad accudire Nina”, dichiara Lorenzo Croce: “credo che la vicinanza di quella cavalla, in quella situazione potrebbe essere molto interessante sia per superare le polemiche dovute alle dichiarazioni dei giorni scorsi, sia anche per un forte esperienza personale di vita di una ragazza che a venti anni, oltre ai lustrini ed alle telecamere, potrebbe vivere un esperienza estremamente importante: attendo risposta”.