Mondo - L’allarme terrorismo è sempre più vivido negli occhi di tutti. Dopo i casi di attentati negli ultimi anni, ultimi in ordine di tempo quelli avvenuti  in Francia e in Tunisia e le continue intimidazioni  tutti i cittadini del mondo si sentono coinvolti in una minaccia senza volto. Adesso è la capitale a finire del mirino.  Tutto è partito con le foto e l’annuncio su twitter: “Con le mani sul grilletto stiamo arrivando a Roma” “Le onde ancora ci separano ma questo è un mare piccolo è una promessa al nostro profeta” questa l’ultima minaccia da un account legato ai Jihadisti libici, poi due foto la prima che ritrae un combattente che guarda il Colosseo sul quale sventola una bandiera nera. Nella seconda si vede il gasdotto Greenstream che dalla Libia arriva in Sicilia Di questa mattina la notizia di un e-book pubblicato dal gruppo di Al-Qaeda: monito per tutti i cittadini che si trovano in terra straniera a organizzarsi in “gang” per formare piccoli movimenti appartenenti alla Jihad e colpire soprattutto Roma.  Intitolato "Muslim gangs” sembrerebbe il primo libro digitale della serie denominata “Mussulmani in occidente”. 



La pubblicazione è avvenuta durante il mese del Ramadam, un periodo” florido” per mettere in atto possibili attentati perché considerato dai mussulmani sacro.  Sono pronti dei  piani di sicurezza, anche in vista del Giubileo, per contrastare qualsiasi tipo di minaccia e far fronte a possibili attentati rivendicati dall’Isis. Roma intanto è pronta con piani di emergenza per rendere sicuri i luoghi  che potrebbero essere più soggetti ad attentati come il Colosseo e San Pietro, ma niente si lascia al caso, dato che il nemico è invisibile e formato da tante piccole entità sparse ovunque. Il programma di emergenza è stato messo a punto dopo mesi di attento lavoro. Ogni possibile bersaglio ha un file dedicato con un sistema di prevenzione e l’entrata in campo di forze dell’ordine e soccorritori, pronto a scattare in caso di attacco . Barack Obama che questa mattina era impegnato nel consiglio di guerra al Pentagono ha commentato che farà il possibile per combattere la guerra contro l’Isis : "Ci stiamo impegnando per reprimere queste nuove cellule dello Stato islamico le cui vittime della loro violenza terroristica sono principalmente le popolazioni musulmane".