Mirizio: “Infernetto, 3 rapine in 6 giorni: un quartiere in balia della criminalità”
Infernetto – Infernetto: terra di nessuno? Tre rapine in sei giorni. E i cittadini, spaventati, tornano a chiedere un presidio fisso delle forze dell’ordine nel quartiere. Un quartiere che, con i suoi 40, 50mila abitanti è ormai una cittadina tra Ostia e la Capitale. “Con grandissima preoccupazione, stando alle ultime notizie diffuse dai media, apprendiamo che il 26 gennaio scorso i malviventi di notte hanno svaligiato un’abitazione mentre i proprietari dormivano”, spiega a Ostiatv Giosuè Mirizio, presidente del comitato ‘Infernetto sicuro’. “A questo furto è seguita una doppia rapina a mano armata ai danni di un bar e supermercato fino alla rapina a mano armata, con sequestro di persona, nei confronti dell’ex comandante generale della guardia di finanza Roberto Speciale che, insieme alla moglie, è stato immobilizzato con delle fascette da elettricista mentre un commando formato da tre persone faceva razzia di gioielli, argenteria e orologi, prima di scappare a bordo del fuoristrada della signora. Questi”, prosegue l’esponente del direttivo, “sono soltanto gli ultimi episodi di criminalità feroce che in pochi giorni subisce l’Infernetto e che si aggiungono alla lunga serie di questi anni”.
“A nulla sono valse le 12.500 firme per ottenere un presidio fisso della forze dell’ordine, richiesto già nel 2004, con appelli a due presidenti della Repubblica, a due ministri dell’interno, a tre sindaci, a due comandanti generali dell’Arma dei carabinieri, a due prefetti e ad un assessore alla sicurezza. E’ stata presentata anche una interrogazione parlamentare ma il risultato è zero”, sottolinea Giosuè Mirizio, che aggiunge: “Un encomio va comunque alle forze dell’ordine che con il loro esiguo numero fanno più del loro dovere, ma è evidente che data la vastità del territorio con i suoi 40.000 abitanti, con più di cento strade prive di illuminazione pubblica, questo fa sì che una criminalità senza scrupoli possa spadroneggiare a suo piacimento”. Per questo ‘Infernetto sicuro’ si rivolge al prefetto Giuseppe Pecoraro, che nel febbraio del 2014 dichiarò, attraverso la stampa, la necessità di munire l’Infernetto di un presidio fisso, affermando che “è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti concreti, perché i residenti si sentono completamente abbandonati dalle istituzioni e alla mercè della criminalità”.
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