Londra - Decisamente questo non è il Mondiale per i campioni in carica. Infatti, Elaine Thompson, campionessa iridata e olimpica dei 100 e 200 metri femminili è stata battuta dall'americana Tori Bowie (10.85), in volata sull'ivoriana Marie Ta Lou (10.86). A completare il podio è l'olandese Dafne Schippers, campionessa mondiale del mezzo giro di pista delle donne. Niente da fare anche per la cubana Yarisley Silva, detentrice della corona per quanto riguarda il salto con l'asta, la quale ha dovuto accontentarsi del bronzo in coabitazione con la venezuelana Robeilys Peirado (4.75 per loro).

L'Argento è andato alla statunitense Sandi Morris con 4.82, mentre la nuova "donna da battere" è l'ellenica Ekaterini Stefanidi, capace di realizzare il 4.91 (saltato al primo tentativo) che le vale triplo: record nazionale, titolo mondiale e triplete (per usare un termine calcistico iberico) concluso. La greca, infatti, quest'anno ha fatto sue entrambe le competizioni, avendo trionfato anche all'Europeo.

Passando agli italiani, il nostro Davide Re, nella sua semifinale dei 400 metri (la terza) ha mestamente concluso ultimo, ma lui si considera soddisfatto ("L'anno scorso neanche sono entrato in finale ai campionati italiani", queste le sue parole). Il campione italiano Lorenzo Vergani, nei 400 metri ostacoli, è stato eliminato, alla luce del suo sesto posto, scaturito dal 50.37. Stessa sorte è toccata anche ai tre partecipanti del tremila siepi, ovvero Zoglami (bravo comunque a togliere al suo tempo tre secondi, per un totale di 8:28.16), Bamussa e Chiappinelli.

Dal canto suo, quella maschile è stata una maratona in chiaroscuro per i nostri atleti: Stefano La Rosa non ha visto il traguardo (infatti s'è ritirato), mentre Davide Meucci ha "conquistato la medaglia di stagno", cioè il quinto posto, a pari merito con uno dei keniani, cioè Gideon Kipketer (2:10:56), migliorando di ben quattordici secondi il proprio personale e tre postazioni il piazzamento di Pechino di due anni fa. Ma non è il solo a poter festeggiare: infatti, a fargli compagnia c'è Josè Bencosme, che è stato capace di sfruttare l'assenza (all'ultimo momento) dell'estone Rasmus Magi per staccare il pass diretto per la semifinale, arrivando nella sua batteria quarto.