Roma - Il conto alla rovescia sta per terminare, dopodomani si comincia. L'ultimo girone comprende Cile, America, Thailandia e Svezia. Avendo già parlato delle sudamericane, analizzerò le altre 3. Le asiatiche sono una formazione di tutto rispetto, nonostante siano solo ventinovesime. Al loro DEBUTTO nel campionato asiatico, nel lontano 1975, sono giunte seconde, posizione confermata 2 e 6 anni più tardi. All'edizione immediatamente seguente, si sono imposte su tutte le altre, ed in quella dopo hanno confermato il podio, anche se scendendo al terzo gradino.

Nel torneo denominato AFF Women's Championship, riservato alle nazioni del Sud-Est asiatico, sono le TRI-CAMPIONESSE consecutive in carica (vincono ininterrottamente, infatti, dal 2015). Hanno quasi sempre avuto un posto sul podio: l'unico passaggio a vuoto, infatti, è datato 2013. Negli altri anni, a partire da Germania '06, l'andazzo è stato: bronzo-argento-bronzo-oro-bronzo (2006-2007-2008-2011-2012). Ma la cosa più rilevante è il dominio nei relativi Giochi: campionesse durante le PRIME TRE edizioni, tra il 1985 ed il '97, poi 2 argenti in fila ('01 e '03), seguiti dal bronzo del 2005.

A Quel punto, è cominciata una altra alternanza: vittoria nel 2007 e 2013, piazza d'onore nel 2009 e 2015. Le svedesi, dal canto loro, sono venti posti più su, in classifica, anche grazie ad una costante presenza nel Mondiale: da quando la manifestazione iridata esiste, infatti, MAI sono mancate, addirittura organizzando quello di quasi un quarto di secolo fa. I Risultati parlano di 2 bronzi (di cui 1 ALL'ESORDIO, nel '91, e l'altro 20 anni dopo) ed un secondo posto. Da quando lo sport più praticato al mondo, ma in rosa, è divenuto ufficialmente olimpico (Atlanta '96, dove il leggendario Kurt Angle ha vinto l'oro nella lotta), le scandinave hanno sempre presenziato al grande evento, versione estiva: sono infatti le vice-campionesse a cinque cerchi in carica.

Meglio è andata negli Europei: 2 volte Paese organizzatore come la Norvegia, il debutto ('84) è stato COL BOTTO, visto che arrivò subito il trionfo. Nelle 3 edizioni seguenti, c'è stato un lento ma inesorabile declino, cominciato con la sconfitta (guarda caso) con la Norvegia del 1987, la quale ha portato all'argento, proseguito con il metallo meno pregiato dei 3, preso nell'anno del crollo del muro di Berlino, e terminato con la NON qualificazione del 1991. Dopo ogni discesa c'è una salita: infatti, solo 4 anni dopo, ecco un nuovo argento, ancora in terra tedesca, bissato all'inizio del nuovo millennio, sempre lì.

L'ultima medaglia porta la "firma" del 2013: un terzo gradino, arrivato davanti al pubblico amico. A Completare il loro palmares ci sono 3 vittorie nell'Algarve Cup ('95, '01 e '09). L'Ultima compagine ad essere analizzata è la corazzata americana, abituata ad essere la favorita considerata. Essendo le iridate uscenti, il loro posto in graduatoria (da loro dominata in passato x ben SEI anni) non poteva non essere il primo. Hanno avuto NON 1, bensì TRE esordi altisonanti: 2 nel 1991 (campionato del mondo e CONCACAF Women's Championship) e l'altro nel '96, nelle Olimpiadi casalinghe (dove nessuna è riuscita a batterle tra Atene e Londra, passando per Pechino).

Il secondo titolo planetario è giunto alla fine dello scorso millennio, ed anche nell'altra competizione sono le detentrici, o meglio sono BI-CAMPIONESSE consecutive (ma non vanno i trionfi del '93,'94,'00,'02 e '06). Ma è in terra lusitana che le statunitensi s'esprimono al meglio: su 20 partecipazioni, hanno vinto la metà delle volte, tutte nel Terzo Millennio (2000, 2003-4-5, 2007-8, 2010-11, 2013 e 2015). Il raggruppamento comincerà ad emettere i suoi verdetti l'11 Giugno: a Rennes, nel pre-serale, ecco Cile-Svezia, mentre al canonico orario (21) si sfideranno America e Thailandia, ma a Reims.

Si tornerà in campo 5 giorni dopo, ma in entrambi i casi le contese avranno luogo 3 ore prima: nel primo pomeriggio, nella capitale, lo scontro tra le europee e le asiatiche, mentre a Nizza, alle 18, andrà in scena la gara tra le due appartenenti al continente scoperto da Cristoforo Colombo. Saranno questi quattro undici a far abbassare le saracinesche alla fase a gironi: per le sudamericane sarà la chiusura anche del cerchio (visto che si giocherà a Rennes), ed avranno di fronte le thailandesi, e conseguentemente le gialloblu avranno una vera e propria "Mission Impossible", cioè uscire indenni dalla battaglia con la nazionale a stelle e strisce.