Roma – E’ morto a Roma Pino Pelosi, l’uomo condannato in via definitiva per l'omicidio di Pier Paolo Pasolini, assassinato nella notte tra il 1 e 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. Pelosi, 59 anni, che si è spento in ospedale, era malato da tempo di tumore ed era stato ricoverato al policlinico Gemelli.

All’epoca, 17enne fu fermato la notte stessa dai carabinieri sul lungomare di Ostia alla guida dell'Alfa Romeo di Pasolini. Accusato di furto, confessò di aver rubato l’auto e fu trasferito nel carcere minorile di Casal del Marmo. In seguito agli inquirenti raccontò una prima versione dei fatti, ossia di essere stato avvicinato dall’intellettuale e regista, quindi di una lite per una prestazione sessuale e dell'investimento involontario di Pasolini durante la fuga in auto.

Nel 1976 Pelosi fu condannato per omicidio volontario in concorso con ignoti, in quanto la Corte ritenne non fosse solo. La Corte d'Appello confermò la condanna per omicidio ma non diede credito all'ipotesi dei complici. Nel 1979 la Cassazione confermò la sentenza. Pelosi ottenne la libertà condizionata nel 1983. Durante gli anni fornì diverse versioni della vicenda, confessando l’omicidio, autoaccusandosi, infine ritrattando e facendo riferimento a tre persone delle quali non rivelò mai i nomi per presunte possibili ritorsioni.