MOVIMENTO GARANTISTA: “LA PICCOLA GIULIA, VITTIMA INNOCENTE DELLA MALASANITÀ CALABRESE”
Festeggerà il suo primo anno di vita il prossimo mercoledì 30 marzo. Ma sarà un compleanno che la piccola Giulia trascorrerà a Roma, in ospedale. Per la bimba niente festicciole, palloncini colorati e giochi ma un lettino del reparto pediatrico del Bambino Gesù, dove da mesi viene curata per la grave patologia da cui è affetta. Sì, perché la piccina di Corigliano calabro, un piccolo centro del Cosentino, è vittima dell’ennesimo agghiacciante caso di malasanità. Giulia, così fragile, così indifesa, è affetta da malformazione cerebrale, ritardo neuromotorio e crisi epilettiforme focale. Dopo l’intervento al quale è stata recentemente sottoposta dall’equipe di eccellenti professionisti del Bambino Gesù, tra due mesi l’attende un altro trasferimento, stavolta al Bosisio Parisi di Lecco. Sulla questione interviene Pier Paolo Zaccai, presidente del Movimento nazionale garantista e riformista e consigliere provinciale di Roma: “Si tratta di un caso di malasanità che poteva sfociare con la morte della bimba se i genitori non fossero intervenuti tempestivamente comprendendo che erano state effettuate diverse diagnosi sbagliate in Calabria. Di conseguenza hanno deciso di rivolgersi ad una struttura estremamente qualificata e competente della Capitale qual è il Bambin Gesù. I genitori”, prosegue Zaccai, “non si sono arresi lottando per affermare il diritto alla salute della figlia. Il Movimento nazionale garantista e riformista che rappresento si è recato due volte all’ospedale pediatrico sia prima sia dopo l’intervento chirurgico offrendo sostegno morale ed economico alla famiglia che, a causa della lontananza dal luogo di residenza, ha dovuto affrontare una serie di spese straordinarie e di notevoli disagi. Adesso ci attende un appuntamento importante: il 7 maggio prossimo si svolgerà a Corigliano calabro un convegno sulla malasanità. Purtroppo la sanità in Calabria è particolarmente dissestata e si registrano numerosi casi per errori diagnostici e terapie inappropriate”, conclude il presidente del movimento. Intanto la piccola Giulia continua a lottare per vivere anche se i medici ancora non si pronunciano. Che cosa le riserverà il futuro? Ma se è triste, tristissimo che un bimbo tanto piccolo sia così malato da dover lottare per vivere, indigna invece profondamente le coscienze di tutti apprendere che “forse”… Anzi, molto probabilmente, molto sicuramente tutta questa sofferenza poteva essere evitata. Con una diagnosi corretta durante la gravidanza della mamma, Maria Lauricella. E poi, dopo. Subito dopo il parto quando Giulia, uno scricciolo di appena un chilo e 900 grammi, anche se sofferente, fu dimessa dall’ospedale Guido Compagna di Corigliano con la diagnosi di “perfetta salute”. Anche se la mamma, preoccupata, continuava a ripetere che la bimba stava male, piangeva, era sofferente. Neanche all’ospedale Annunziata di Cosenza i sanitari vollero o seppero capire il “problema”. Ed intanto la piccola peggiorava ed i genitori, mamma Maria, e papà Gabriele Montera, non potendo assistere al calvario della loro creaturina si rivolsero agli ospedali della capitale. Dove Giulia, arrivata in codice rosso, in fin di vita, fu ricoverata presso il reparto di terapia intensiva neonatale con la diagnosi “disturbi nell´alimentazione, scarso accrescimento, piede torto equino varo supinato bilaterale, reflusso gastroesofageo”. Adesso, sono dieci mesi che viaggia senza sosta dalla Calabria al Lazio. E per tutta la famigliola sono iniziati i viaggi della speranza. Viaggi resi difficoltosi anche dalla distanza. E dalle precarie condizioni economiche di Maria e Gabriele, che è invalido. Ma l’amore, e la disperazione e la forza che li animano sono enormi. Sulla loro strada, fortunatamente, non solo incompetenti. Non solo negligenti ma anche gente generosa. A sostenere i viaggi, che sono così costosi, anche un gruppo che si è formato su facebook. Si tratta di Mareionio kr e sta raccogliendo fondi destinati alle cure, mentre su altri social network della rete è iniziata una gara di solidarietà. Una storia triste quella di Giulia, una storia vissuta negli ospedali. Ma stavolta c’è la volontà di molti di giustizia. Perché non si ripetano più questi tragici errori. La famiglia Montera confida nella giustizia e si è affidata all’avvocato Massimo Micaletti, del Foro di Teramo, per difendere la bambina. Il Comune di Corigliano ha intanto stanziato un apposito contributo per le spese affrontate. Certo, si tratta di una somma modesta rispetto alle reali necessità ma è comunque un aiuto viste le difficili condizioni economiche nelle quali l’ente locale versa. Il prossimo 7 maggio verrà inoltre presentato ufficialmente il sito www.unasperanzaxgiulia.it dove chi lo desidera può effettuare donazioni. I genitori annunciano azioni eclatanti sotto il punto di vista penale e civile. I loro legali stanno lavorando per raccogliere tutta la documentazione necessaria per rendere noto il caso alla Commissione errori sanitari richiedendo l’intervento del ministro della salute con l’invio di appositi ispettori.
I genitori annunciano azioni eclatanti
I genitori di Giulia, in ogni caso, non demordono ed annunciano azioni eclatanti nei confronti della Regione Calabria. “La nostra bambina dovrà sostenere presso il Polo scientifico “Bosisio Parisi” diversi cicli di riabilitazione neuromotoria e non è escluso che debba pure fare ricorso ad apposite cure in centri specializzati di Spagna e Jugoslavia. Questa ennesima prova”, dichiarano Gabriele e Maria, “ci sta facendo odiare ancora di più il malfunzionamento del sistema istituzionale calabrese e della sanità, tanto che i nostri legali stanno lavorando per raccogliere tutta la documentazione necessaria per rendere noto il caso alla Commissione errori sanitari richiedendo l’intervento del ministro alla salute per l’invio di appositi ispettori. Grande è la nostra rabbia e il nostro disappunto, poi, nei confronti del governatore Scopelliti per l’indifferenza con la quale sta trattando la vicenda, che è poi quella della famiglia di una bambina calabrese che, come tutti i cittadini, chiede solo l’applicazione di fondamentali diritti. Stiamo subendo pesanti umiliazioni da parte della Regione, tanto da non riuscire neppure a parlare telefonicamente con chi di competenza: quando cerchiamo di contattare il capo della segreteria del Governatore, dottar Mosciaro, ci viene addirittura sbattuto il telefono in faccia: riteniamo questo comportamento inaccettabile, ma questo non basterà a fermarci”.
Il Movimento nazionale garantista si è costituito, nell’impossibilità di alcuna replica televisiva nazionale, sul mezzo libero qual è la rete internet e in particolare sul social network facebook: al momento conta più di 1220 adesioni. Si tratta di un movimento trasversale, aperto a tutti e dove tutti sono i benvenuti. E’ presente in diverse città dal nord al sud Italia dove sono numerosi i sostenitori entusiasti all'idea di poter avere un ruolo da protagonista in una politica di cui tutti invocano, spesso solo a parole, il cambiamento. Il movimento, facendo tesoro delle esperienze virtuose di molte associazioni presenti sul territorio nazionale, nonché delle forze sane e vitali presenti nella società, intende concorrere a ridisegnare dal basso una politica ormai incapace di rispondere ai reali bisogni di chi è rappresentato. Roma, 25 marzo 2011