Mundialido 2018: la corona è sulla testa della Costa d’Avorio
Ma Mamadou e compagni hanno tenuto botta e poi nel primo tempo supplementare hanno colpito con la rete di Doumbia, entrato in corsa. Al 6’ del primo tempo il gol-vittoria di Doumbia, che entra in area e con un fendente sul secondo palo gonfia la rete, consegnando la vittoria alla Costa d’Avorio, che diventa principessa. Terze classificate Capo Verde e Gambia. Si è chiusa la 20ma edizione nel segno dell’Africa.
Il bilancio del patron Eugenio Marchina, Presidente del Club Italia, è sicuramente positivo. “E’ stata un’edizione importante che si è conclusa con il racconto di una bella favola, quella della Costa d’Avorio, che al suo debutto ha ripetuto l’exploit del Paraguay di dieci anni fa. Ogni anno che passa le squadre sono più organizzate e tecniche, come appunto quelle africane, che coniugano la prestanza fisica alla capacità tecnica”.
Si chiude un bel capitolo di questa manifestazione, ma le attività non si fermano. Si va al mare. “Infatti, sempre con la nostra organizzazione saremo alla Pinetina Beach di Ostia per il beach soccer, un altro appuntamento imperdibile per gli amanti del calcio. Vedremo nel mese di luglio all’opera calciatori internazionali dilettanti e professionisti con il tour IBS e gli eventi Club Italia”.
Nella notte di S. Pietro e Paolo Roma è un po’ ivoriana, non crede ancora al successo il capitano e portiere Loum Mamadou. “Lo scorso anno venni a vedere l’ultima partita, un amico mi disse perché non provassimo anche noi a partecipare e conquistare la finale. È incredibile, non solo ci siamo arrivati, ma abbiamo anche vinto. Una grandissima emozione. Il Marocco è stato un grande avversario, non ha affatto demeritato, noi siamo stati bravi, ma anche fortunati”.
Premio fair play al Brasile. Miglior allenatore Manolo Leandri della Colombia. Capocannoniere Yuri Kalynych (Ucraina) e Alessio Evora Barros (Capo Verde).
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