Napoli, la storia del Campo di internamento per prigionieri di guerra
Il nome ufficiale della struttura era Campo 209 e si trovava nella zona di via Saggese, Alveo Arena, contrada masseria santa Teresa. La storia del campo si sviluppa dagli anni 1944 al 1946, oggi non vi è più traccia dell’insediamento perché era costituito da qualche baracca in legno, tende per accogliere i prigionieri e una doppia recinzione di filo spinato.
Correva l’anno 1944 e nei pressi di Napoli fu eretto un campo di internamento per i prigionieri di guerra.
Il nome ufficiale era Campo 209. La sua costruzione è da posizionarsi indietro nel tempo, ovvero quando le Piccole Ancelle di Cristo Re accudivano i quaranta ammalati gravi o infettivi che venivano allontanati dal centro urbano per problemi di igiene pubblica.
Attualmente non vi è rimasta quasi traccia di quell’insediamento posto nella zona di via Saggese, Alveo Arena, contrada masseria santa Teresa.
La storia del campo si sviluppa dagli anni 1944 al 1946 e non vi è quasi più traccia dell’insediamento poiché esso era costituito da qualche baracca in legno, tende per accogliere i prigionieri e una doppia recinzione di filo spinato.
Negli anni in cui è stato attivo la gestione è passata dall’esercito tedesco, a quella degli angloamericani congiunta e poi unicamente a quella inglese. Furono questi che in quella sede, organizzarono anche una corte marziale per i militari.
In qualche vecchio diario si legge che le condizioni di vita sono pessime, scarsa igiene, dormire sotto le tende anche in presenza di fenomeni atmosferici fortemente avversi, disorganizzazione e cattivo scambio delle notizie fra quelli che avrebbero dovuto organizzare la vita del campo. Invece in qualche altro diario si parla di “…almeno un pasto accettabile…”.
Il vero problema della sopravvivenza era quello della presenza di etnie, professioni religiose, modi di vivere e difficoltà al comprendersi fra carcerieri e detenuti e fra detenuti stessi. Questo campo di prigionia ebbe anche come “ospite” E. Priebke e molti di quelli che parteciparono alla repubblica di Salò. La struttura cessò di esistere nel 1946 e attualmente nulla o quasi nulla è rimasto anche in considerazione dello sviluppo urbano circostante.
Augusto Gallo