Bologna/ San Donà - È iniziata la scorsa Pasqua, quando Orietta Cibin e Sandro Antonelli, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Associazione Rugby Educativo San Donà, hanno invitato la NORFC a recarsi in Veneto per allenamenti congiunti e qualche partita: detto e fatto! Il responsabile organizzazione eventi lidense, su indicazione del Presidente Crocesi e dell’allenatore Castagna, ha predisposto un tour che ha visto le due rappresentative giovanili U14 ed U16 toccare Bologna (30 settembre u.s.) per due test match e San Donà di Piave (1 e 2 ottobre successivi) per due allenamenti congiunti ed altri due test match.

Ne è scaturita un’esperienza indimenticabile e meravigliosa per tutti i partecipanti, atleti e dirigenti, che ha dato loro possibilità di crescere e confrontarsi con due realtà diverse, e, soprattutto, di poter provare l’amicizia della società bolognese ed il sollecito affettuoso e fraterno sostegno di una delle società storiche di “Ovalia”, il San Donà: nei due giorni passati in terra veneta, infatti, la dirigenza e gli atleti sandonatesi sono stati sempre a fianco dei gialloneri di Ostia, facendoli sentire sempre parte di una grande “famiglia” e mai semplici ospiti.

Dal punto di vista tecnico, in funzione dell’imminente avvio di campionato (lo scorso 9 ottobre), invece, le due rappresentative ostiensi hanno avuto modo di definire aspetti sia positivi che negativi dei propri sistemi di gioco: ambo le formazioni hanno brillato contro i coetanei felsinei, effettuando un gioco arioso al largo, a tratti davvero irresistibile, coronato rispettivamente da 5 e 10 mete; tutte e due sono state sconfitte, com’era nell’ordine delle cose, dai pari età san donatesi, i quali hanno imposto la maggiore vigoria fisica (i tre ragazzi della prima linea U16 padrone di casa potevano vantare complessivi circa 320 kg. di peso muscolare) e capacità di gioco, realizzando tante mete (13 per il San Donà U16) senza subirne alcuna. Al termine, il corridoio dei giovani padroni di casa con applausi a segno del proprio rispetto agli ospiti, prontamente ricambiato, vale più di tante parole ed ha strappato anche lacrime di commozione.

Prendendo a paradigma della trasferta l’esperienza degli Yellow Blacks boyz di Crocesi e Castagna, la vera Under 16 non è quella spettacolare di Bologna, né quella, tratti inerme, dell’incontro in Veneto, ma una squadra che è una via di mezzo tra le due, caratterizzata da una feroce determinazione a giocare per vincere, sempre attenta e disciplinata anche in situazione di vantaggio come nel capoluogo emiliano, e da un fortissimo orgoglio, che a San Donà ha portato i ragazzi a lottare su ogni pallone, indipendentemente dal risultato. E proprio su questo mix, cui vanno aggiunti l’estrema coesione del gruppo e la qualità elevata del lavoro effettuato dai due tecnici andrà costruito il cammino della Nea Ostia nel campionato regionale U16: riassumendo tutto con un’immagine, l’ingrediente principale del futuro giallo-nero sarà tutto lì, nell’orgoglio che, anche a fronte di un severo passivo, porta un ragazzo a coprire più di metà campo tutta in diagonale per andare a placcare il centro avversario in piena corsa sulla linea di meta, facendogli “scoppiare” il pallone dalle mani mentre stava per schiacciarlo in area. Una dimostrazione di forza e di cuore malgrado tutto.

In bocca al lupo, Nea Ostia Rugby.