Ostia - Un progetto dedicato alle neo-mamme in difficoltà e ai loro bambini. Lo scopo del bando da 20mila euro promosso dal XIII Municipio, in collaborazione con Asl RomaD e ospedale Grassi di Ostia, è quello di assistere le puerpere proprio nel primissimo e difficile periodo post-parto.

L'iniziativa dei servizi sociali e la cooperativa Assistenza e territorio, con 30 anni di esperienza alle spalle, è intitolata appunto “Dimissioni protette puerpere e neonato”. "Si tratta di un progetto innovativo sfociato in un bando, inserito nel Piano regolatore sociale municipale, con il quale, per la prima volta in questo territorio, si tende una mano alle donne che hanno appena partorito e che vivono nel disagio sociale per i più svariati motivi: economico ad esempio o in difficoltà di inserimento perché straniere e quindi lontane dai familiari e sole", ha spiegato oggi l’assessore ai servizi sociali del XIII Lodovico Pace, durante la presentazione dell’iniziativa in aula Massimo Di Somma.

"Un progetto che va ad integrare i servizi alla persona dei quali ci occupiamo nell’ambito dei servizi sociali, in un’area come la nostra ad alta densità abitativa. Parola d’ordine in questo senso è dunque prevenire il disagio” ha concluso l'assessore.

L’iniziativa, a carattere domiciliare, avrà la durata di 12 mesi e uno stanziamento di 20mila euro (per gli operatori e con Iva inclusa). Sedici le donne previste per l’assistenza (due mesi per ognuna di loro). Il percorso sarà il seguente: la Asl e l’ospedale Grassi in particolare, segnaleranno le donne da assistere al municipio che a sua volta le proporrà alla cooperativa Assistenza e territorio che in 48 ore prenderà in carico le donne segnalate.

In totale, a sostegno delle puerpere e dei neonati ruoteranno 2 educatori professionali, un assistente sociale e un supervisore, per 3 volte alla settimana e per 2 ore ogni volta. Come ha avuto modo di sottolineare l’assessore Pace, il progetto potrà inoltre consentire di prevenire eventuali situazioni di disagio all’interno del nucleo assistito ed ecco il concetto di prevenzione ed ulteriore assistenza.

Il presidente Giacomo Vizzani, nel corso del suo intervento, ha evidenziato l’importanza del progetto pur tenendo conto “delle difficoltà alle quali si andrà incontro considerato i numeri con i quali ci confrontiamo ogni giorno e alla luce della situazione generale che stiamo vivendo. Questo progetto - ha aggiunto Vizzani - va ad integrare il servizio sociale di questo municipio, tra i migliori nella Capitale; come riconosciuto dagli organismi preposti (Iso 2000). Come peraltro deve essere in un Paese civile”.

Per i servizi sociali municipali è intervenuta la dottoressa Pasqualina Rea. “Questa iniziativa discussa in sede di Piano regolatore sociale intende portare un contributo effettivo a quelle mamme, e sono tante, che non hanno il denaro nemmeno per le prime necessità del neonato”.

Ad integrazione di questo, il dottor Pierluigi Palazzetti, primario del reparto ostetricia del Grassi, ha voluto mettere in risalto il problema delle tante donne straniere del territorio (1 su 3 italiane) il 35 per cento, in prevalenza dell’Est europeo, in difficoltà con la lingua. Per noi questo progetto - ha detto Palazzetti - è una forma di sollievo e contribuisce a far sì che le neo mamme possano prendersi cura di sé e del bambino appena nato. La somma stanziata è compatibile con le esigenze”.

"Con 1.977 parti effettuati nel 2011, il Grassi di Ostia e' il quarto ospedale pubblico del Lazio per numero di nascite. Un dato in costante aumento. Nel 2006 i parti sono stati 1.300 - ha dichiarato il primario - Il 35 per cento delle partorienti sono straniere e la maggior parte sono donne dell'est europeo. Il 32,5 per cento dei parti effettuati nel reparto, che ha 28 posti letto più sette di day hospital, sono cesarei. Il dato scende al 20 per cento nel caso di primo cesareo. Percentuale tra le più basse della regione".

Per la cooperativa Assistenza e territorio ha parlato Rossella Sperati che ha sottolineato la “grande responsabilità alla quale la cooperativa è stata chiamata. Alla quale rispondiamo con la nostra esperienza in un ambito come è quello della nascita di un bambino, che cambia la vita di una donna e dell’intero nucleo familiare. Poter portare supporto e sollievo, poter dare indicazioni alla donna, vuol dire contribuire alla sua serenità”.