Ostia – E’ post Tassone oppure in vista ci saranno ancora delle ‘sorprese’? Intanto non vi è alcun commissariamento del X municipio in quanto a comandare è il sindaco, come prevede lo Statuto di Roma Capitale, in quanto il presidente Tassone non avrebbe alcuna intenzione di ritirare le dimissioni. Anzi. Nel comunicato diffuso ieri sera ha affermato che “dopo venti mesi tornerà al ruolo di marito e padre”. Questa notizia, però, non dissipa i dubbi e le preoccupazioni dei cittadini, che commentano con toni amari lo “sfascio e lo “sbando politico” di Ostia dopo quasi due anni di amministrazione di centrosinistra. E sui social, a quasi ventiquattro ore dall’annuncio del presidente del X municipio di conferma delle sue dimissioni, già presentate martedì della scorsa settimana al Nazzareno e poi ribadite nel corso del consiglio municipale di giovedì scorso. Per ora il sindaco Marino non avrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, rese esecutive le dimissioni del minisindaco, che ha lasciato l’incarico “per l’impossibilità di portarlo avanti” e “per mancanza di strumenti”. Nel frattempo, come prevede lo Statuto di Roma Capitale, nel municipio del mare le funzioni del consiglio e della giunta del municipio dovrebbero essere esercitate dalla giunta capitolina e le funzioni di presidente dal sindaco e, per quel che è dato di sapere, si dovrebbe andare a nuove elezioni a maggio del prossimo anno.



Tra le conseguenze immediate, il fermo di tutti i lavori e la perdita di potere di tutti i consiglieri, il decadimento di ruoli e incarichi. Da ieri sera, come detto, lo ‘scambio’ sui social è continuo. Scrive A.P., riferendosi ad un commento di un’internauta: “condivido l'amarezza della mia omonima”. E V.A.: “Anche io condivido, ma non basta l'amarezza dobbiamo farci carico ancora una volta dello sfascio dell'amministrazione di turno, perche' sia ben chiaro che l'altra ha fatto la stessa cosa!!!”. A.P.: “posso dirlo? l'altra ha fatto peggio”. Puntualizza G.M.: “Ma perché LORO devono prendere i soldi per non fare un ..... e noi dobbiamo rimboccarci le maniche per la scuola, il parco, i lampioni, le buche? Mandiamoli tutti a casa senza stipendio e con i loro soldi avoglia a risolvere i problemi”. Interviene poi G.D.S.: “Allacciandomi al post di A.P., confermo quanto sia "allucinante" tutta questa miserevole situazione nel X Municipio. In poco meno di due anni, crollano una serie di situazioni messe in campo per dare un accenno di "decenza" ad un territorio a lungo lasciato in balia degli eventi e...di una "conosciutissima" piaga malavitosa sul Litorale”.



L’opposizione, intanto, preme per elezioni immediate, sollecitando chiarezza. “Ancora non è chiaro se il sindaco abbia o meno reso esecutive le annunciate dimissioni irrevocabili del presidente del Municipio X, Andrea Tassone”, hanno dichiarato questa mattina Roberta Angelilli, coordinatore del Lazio del Nuovo centro destra, il capogruppo comunale Ncd Roberto Cantiani e il deputato Vincenzo Piso, intervenuti al flash mob organizzato davanti la sede del municipio. “Non vorremmo infatti che il Pd continuasse a fare giochetti politici sulla pelle del territorio e dei cittadini al solo fine di allontanare il più possibile la data delle elezioni. Finora il partito del Nazzareno ha cercato di coprire in ogni modo operazioni discutibili, poco trasparenti ed illegittime, come la pretesa di Tassone di rimuovere, senza alcun criterio e giustificazione, il comandante della Polizia locale "colpevole" di aver fatto il suo dovere, insieme ai suoi uomini, svolgendo indagini su di lui", spiegano gli esponenti Ncd. “Alla luce di quanto accaduto, le dimissioni vanno considerate come un atto dovuto, quindi il Pd deve comunque dare risposte su tutti gli scandali e le vicende oscure che hanno visto protagonista la giunta Tassone, compresa la manifestazione ‘Lungo il mare di Roma’ su cui è in corso un'inchiesta della Procura”, hanno concluso.



"Credo che la situazione politica attuale non sia più sostenibile", ha affermato da parte sua il consigliere municipale di Forza Italia Cristiano Rasi. "Mentre continua il valzer dei nomi della "super" giunta che il sindaco Marino ed il minisindaco Tassone pongono come condizione per proseguire la loro esperienza amministrativa e mentre ancora in pochi conoscono i motivi per i quali gli assessori uscenti siano da considerare inadeguati, sui giornali assistiamo ad uno spettacolino a dir poco degradante da parte di coloro che dovrebbero essere i "salvatori della Patria". Il commissario dem locale, il senatore Stefano Esposito”, sottolinea il consigliere azzurro, “da un lato ribadisce che ‘la situazione di Ostia è marcia’, definendola ‘uno dei posti peggiori che mi sia capitato di vedere dopo Reggio Calabria’, e definendosi ‘veramente impressionato dal livello di pervasività di questo sistema di criminalità organizzata’ e dall'altro, alle richieste del senatore Augello di chiedere al ministro della funzione pubblica Madia di inviare una commissione di inchiesta dichiara che ‘il ministro si deve occupare di cose più serie’”.



"Il senatore Piemontese”, prosegue Cristiano Rasi, “insiste ritenendosi impressionato anche ‘dalla sostanziale mancanza di qualunque reazione del tessuto sociale a cominciare dalle imprese economiche’ dando un quadro di Ostia e del suo entroterra che devasta la reputazione di una città nella quale invece centinaia di onesti imprenditori e cittadini si alzano ogni mattina per lavorare nelle mille difficoltà dell'attuale crisi. Si continua a portare avanti la tesi secondo la quale la rotazione dei ruoli apicali avrebbe la capacità di far tornare la situazione alla normalità omettendo di dire che dal loro insediamento sono stati cambiati quattro direttori, che il nuovo comandante dei vigili (persona degnissima) non ha concluso nemmeno il primo anno a capo del X Gruppo Mare e che il trasferito dirigente dell'ufficio tecnico è stato per parecchio tempo un vero ‘dominus’, avendo l'interim anche al verde e al litorale. Per non parlare della dirigente dell'unità che si occupa dei servizi sociali della cultura e dello sport, insediatasi da nemmeno un anno mentre non si evidenzia alcun cambiamento operato negli uffici a far data dal suo insediamento".



"E' inutile scaricare precise responsabilità politiche sui dipendenti comunali e sui suoi dirigenti, colpendo tutti indistintamente senza invece individuare i singoli elementi che attuano comportamenti illeciti. Anziché fare conferenze stampa nelle sedi del partito, il presidente dimissionario Tassone organizzi al più presto una conferenza stampa in municipio alla presenza dei cittadini, dei comitati di quartiere, delle associazioni dei commercianti e degli artigiani, delle categorie sindacali dei dipendenti comunali (inclusa la Polizia di Roma Capitale) nonché dei rappresentanti dei balneari per capire le vere ragioni di questa "crisi". Per questo”, ha concluso Rasi, “credo fermamente che il X municipio meriti più di un "supervisore" e che l'unica soluzione sia quella di ridare la parola ai cittadini, tornando al più presto alle urne”.



Per quanto riguarda infine lo Statuto di Roma Capitale, nello specifico questo prevede che, fino alla proclamazione dei nuovi eletti, governino giunta capitolina e primo cittadino. A disciplinare la procedura sono i commi 28; 29 e 30 dell’articolo 27 dello Statuto capitolino. Il comma 28 (punto B) stabilisce che “il Consiglio del Municipio è sciolto con ordinanza del sindaco in caso di dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Presidente del Municipio”. Il comma 29 prevede che “nel periodo che intercorre dallo scioglimento del Consiglio… e fino alla proclamazione dei nuovi eletti, le funzioni del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del Presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco”. Il comma 30, infine, prevede che “in caso di scioglimento anticipato del Consiglio del Municipio, il Sindaco ne dà comunicazione al Prefetto il quale, con proprio atto, indice, nei termini di legge, le nuove elezioni”.