Nizza, strage terroristica: 84 morti e 202 feriti, tra le vittime molti bambini
SCIA DI SANGUE - La corsa folle del grosso mezzo condotto da un terrorista franco-tunisino, ammazzato poco dopo dalla polizia che sembra sia penetrato nell’isola pedonale con la scusa della consegna dei gelati, è proseguita per due chilometri a zig zag lasciando dietro di sé una scia di sangue. Tra gli 84 morti vi sono dieci bambini e adolescenti e 202 feriti, 52 dei quali gravissimi, tra cui degli italiani. Vi sarebbero quattro nostri connazionali dispersi, tre invece sarebbero feriti, ma al momento i dati sono provvisori. Il console italiano nella città della riviera francese, dove vivono molti italiani e dove vi sono molti ristoratori provenienti dal nostro paese, ha detto che molti si trovavano sulla Promenade le celebrazioni in occasione della festa più popolare di Francia.
IL TERRORISTA – Il terrorista, che risulta sconosciuti all’Intelligence e dunque si pensa sia un ‘lupo solitario’, non ‘radicalizzato’, è Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, 31 anni, tunisino ma residente in Francia da tempo, sposato con figli. A quanto ha riferito il procuratore parigino François Molins l’ex moglie sarebbe in stato di fermo. Sembra che l’uomo, che soffriva di disturbi psichici, era conosciuto per episodi di violenza e minacce per i quali era stato condannato a sei mesi di carcere per radicalizzazione. A bordo del camion, perquisito subito dopo il conflitto, sarebbe stato rinvenuto un arsenale ma anche delle armi giocattolo. Il presidente francese François Hollande da Nizza, dove si è recato, ha invitato “all’unità” e “alla coesione”. Il governo ha decretato il lutto nazionale per sabato, domenica e lunedì.
I SOCIAL NETWORK – Anche in questa drammatica occasione i social network stanno svolgendo un importante ruolo diffondendo come in un tam tam appelli e richieste. Importanti per il ritrovamento dei dispersi anche se, purtroppo, le autorità invitano a non diffondere video e immagini agghiaccianti, ripresi in tempo reale dai testimoni, per rispetto delle vittime e dei loro familiari. Adesso, dopo Parigi e Bruxelles, si è diffuso Je suis Nice in segno di lutto e solidarietà tra gli utenti della rete. I siti musulmani esultano e postano immagini di giubilo ma al momento (15 luglio 2016 ore 22) non vi è stata alcuna rivendicazione.
MATTEO RENZI - Le immagini che provengono da Nizza strozzano in gola le parole, bloccano le dita sulla tastiera. Dolore, commozione, solidarietà. Ma anche la voglia di reagire perché come ha detto il Presidente Hollande "la Francia è colpita, ma è e sarà più forte dei fanatici". Mai come oggi ci stringiamo ai nostri fratelli d'Oltralpe, colpiti proprio nel giorno della Festa Nazionale, il 14 luglio. E l'idea che le vittime di questi attentati siano anche bambini che erano con le loro famiglie a fare festa rende il dolore - se possibile - ancora più forte. Dal canto nostro in queste ore tutte le strutture preposte sono al lavoro. Ha dichiarato il premier Matteo Renzi nella enews.
RABBIA E DOLORE - La Farnesina, con l'Unità di crisi per i nostri connazionali a Nizza e le loro famiglie su cui stiamo facendo le necessarie verifiche. Il Viminale, che sta lavorando sia sulle frontiere che sulla pianificazione interna. I servizi dell'intelligence, che svolgono meticolosamente il loro lavoro. Nella giornata di lunedì incontreremo i capigruppo di maggioranza e opposizione per condividere con loro - nel rispetto dei ruoli - lo stato dell'arte. Ma al di là delle doverose iniziative governative rimane un senso di dolore e di rabbia vedendo le immagini che arrivano dalla Francia. Da Nizza siamo abituati a ricevere cartoline di bellezza, non le immagini di morte con una bambola abbandonata accanto a un passeggino distrutto. Reagire è un dovere morale. Non lasciare soli i francesi è l'impegno dell'Italia e di tutta la comunità internazionale. Nel nostro paese bandiere a mezz’asta.
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