‘No ad un nuovo centro commerciale': sit in dei cittadini all'Infernetto
L’OBIETTIVO – “L’obiettivo della manifestazione è condividere e organizzare le prossime iniziative che si renderanno necessarie fino all’abrogazione definitiva del progetto”, dichiara il Cdq Infernetto sulla pagina Facebook: “non è delegando il Comitato di Quartiere che si potrà ottenere questo risultato, quindi è necessario l’aiuto di tutti. Forze politiche e relativi esponenti non sono invitati!”.
CENTRO COMMERCIALE – “Il nuovo centro commerciale, appartenente alla catena Esselunga, si propone come un vero e proprio ecomostro di circa centomila metri cubi, incassato tra tre canali d’acqua e con una superficie coperta di quasi 30mila metri quadrati”, dichiara Marco Possanzini di Sinistra italiana X Municipio: “è questa la carta di identità del megastore che sarà costruito in una delle zone a più alto rischio idrogeologico del territorio”.
LA RICHIESTA – “Dopo essere stati ricevuti dal prefetto Domenico Vulpiani e aver sottoposto a quest'ultimo la necessità di fermare l'ennesima colata di cemento, chiediamo con forza al commissario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, di intervenire rapidamente per impedire che venga realizzato questo centro commerciale. Un'ennesima colata di cemento ed una ennesima cicatrice sul volto di Roma che dobbiamo assolutamente fermare”.
RISCHIO IDROGEOLOGICO – “Il rischio idrogeologico è la conseguenza diretta della mancanza di opere relative alla messa in sicurezza idraulica del territorio. I canali di drenaggio delle acque piovane sono insufficienti ed è per questo che chiediamo, prima di versare un solo metro cubo di cemento, di mettere in campo risorse per realizzare la vera grande opera di cui abbiamo realmente bisogno: la messa in sicurezza idraulica del territorio”, sottolinea Marco Possanzini. “Inoltre la zona in cui dovrebbe sorgere lo shopping center si trova ad un metro sopra il livello del mare quindi, con la falda acquifera pressoché affiorante, l’escavazione delle fondamenta sarebbe possibile solamente pompando via l'acqua in eccesso con il conseguente abbassamento della falda procurando un danno irreparabile ad una parte della Pineta di Castel Fusano e della Tenuta Presidenziale di Castelporziano”, prosegue l’esponente di Sinistra italiana X municipio.
LA VIABILITA’ - Un altro tema delicato è poi quello relativo alla viabilità in quanto via Cristoforo Colombo, già in crisi a causa del traffico privato e del mancato completamento delle complanari, non riuscirebbe a smaltire con efficacia l'abnorme aumento di traffico che la nascita del centro commerciale comporterebbe, paralizzando di fatto la viabilità interna nel quartiere Infernetto.
IL COMMERCIO – Un nuovo centro commerciale, secondo Sinistra italiana X municipio, avrebbe inoltre effetti negativi diretti e indiretti sulle attività commerciali, oggi operative sul territorio, con la conseguente perdita di molti posti di lavoro. “Vogliamo valorizzare, promuovere, curare il nostro territorio e non certo svenderlo ad una multinazionale del commercio con le conseguenze devastanti e irreversibili che si determinerebbero permettendo scempi come quello già inflitto alla pineta su via di Castel Fusano”, conclude Marco Possanzini.
MOVIMENTO 5 STELLE – Preoccupazione per il progetto del megastore Esselunga è espresso anche dal Movimento 5 Stelle X municipio: “Timore per il fragile territorio del X municipio per il vecchio progetto di un centro commerciale su via Canale della Lingua che andrebbe a colmare un’area di 12 ettari a ridosso della pineta di Castel Fusano, attualmente libera da opere di urbanizzazione, nonché la realizzazione di una grossa vasca di laminazione su altri 4 ettari di terreno di proprietà pubblica”.
IMPATTO AMBIENTALE – Secondo il M5S X municipio, la dimensione delle opere comporterebbe un inevitabile stravolgimento dell’equilibrio ecosistemico e naturale dell’intero comparto territoriale, impattando in maniera significativa su diversi aspetti ambientali.
CONFERENZA DEI SERVIZI – “Per queste ragioni il Movimento 5 Stelle ha appreso con particolare stupore la convocazione della Conferenza dei Servizi sul progetto, indetta dal Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma nel novembre del 2015, senza che sia stata prima avviata e conclusa la verifica di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale presso la Regione Lazio, come previsto dalla normativa ambientale nazionale”, rende noto il M5S X municipio.
L’AUTORIZZAZIONE – “Questo passaggio fondamentale del processo autorizzativo dell’intervento oltre a garantire un giudizio sugli impatti del progetto, ne permette la pubblicizzazione e l’interpello della cittadinanza che può quindi esprimere il proprio parere. Da un punto di vista strettamente idrogeologico l’area destinata alla realizzazione del centro commerciale ricade in una parte di territorio ad alta criticità alluvionale, così come riconosciuto e misurato dalla proposta di perimetrazione P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere con il Decreto 42/2015 anche per eventi meteorici più frequenti per cui l’intervento non è compatibile finché non verrà messa in sicurezza l’intera zona”, continua la nota del M5S.
IL RISCHIO – “La vasca di laminazione prevista nel progetto non dà certamente alcun contributo alla mitigazione del rischio idraulico andando in sostanza, solo a contenere il peso dell’opera sul sistema di pompaggio delle idrovore della Longarina e limitando solo l’ulteriore livello di rischio alluvionale che resta comunque come quello attuale. Il Movimento 5 Stelle, consapevole della fragilità del nostro territorio che oggi è ormai quasi diventato di vetro, continuerà a mantenere alto il livello di attenzione su nuovi interventi ad alto impatto ambientale e si rende conto della necessità di una seria riflessione su uno sviluppo locale che metta al centro l’equilibrio fra l’ambiente e la comunità locale”, conclude M5S, esprimendo così la propria perplessità.
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