Non tutte le piante emettono profumo, alcune ‘puzzano’!
Di Augusto Gallo il 10/09/2023
La sopravvivenza della specie, animale e vegetale, obbliga l’essere vivente a mettere in atto meccanismi per difendersi dai predatori, resistere a situazioni climatiche estreme o per riprodursi
Nel regno vegetale esistono piante che pochi metterebbero nel loro giardino o tollererebbero nelle loro vicinanze. Naturalmente parliamo di piante che non trovano grande diffusione fra il pubblico comune fatta eccezione per qualche giardino strettamente privato o nell’Orto Botanico annesso alla facoltà di Agraria. Il loro aspetto è comunque molto bello ed imponente ma questo carattere non si sposa con il gusto olfattivo dei più. Queste piante emettono un odore nauseabondo.
L’Amorphophallus Titanum, nome scientifico chiamata comunemente “fiore cadavere”. La sua origine geografica è la foresta pluviale, la pianta non è più alta di un metro ma il suo peso può arrivare anche ai quindici chilogrammi.
L’Aristolochia Grandiflora detto “fiore del pellicano” a causa della sua forma, seppur bella ma emette un odore non gradevole. Non ha un grande sviluppo in altezza, circa un metro ma in compenso emette un odore così sgradevole che lo si sente a distanze notevoli.
L’Asimin Triloba detta anche “mela alla crema della California” è sostanzialmente un arbusto che arriva ai cinque metri di altezza. La sua particolarità e che sopravvive anche a temperature molto basse (meno 25 gradi C). I frutti sono buoni e commestibili ma i semi sono altamente velenosi.
La Crescenzia Alata o anche Jicaro, o anche “zucchina messicana” è alta tra gli otto e i quattordici metri. Il suo odore attira le mosche di cui si nutre. I locali usano il suo frutto per curare problemi respiratori, i semi sono dolci al palato e commestibili. La parte esterna della pianta viene usata per la realizzazione di piccolo vasellame dopo che essa è stata opportunamente trattata.
La Dracunculus Vulgaris chiamata comunemente “acchiappamosche” poiché emette un odore particolarissimo – quello della carne - . La pianta è originaria del bacino del mediterraneo ma nonostante l’odore che emette negli USA è una pianta da giardino molto diffusa in quanto è estremamente ornamentale.
Anche l’Helicodiceros Muscivorus ovvero “acchiappa mosche Yaro” originaria delle isole Baleari, di alcuni tratti della Sardegna e della Corsica ha la capacità di aumentare la sua temperatura per attirare gli insetti, non se ne nutre ma essi servono all’impollinazione di nuove piante. Anche in questa pianta c’è la presenza di odori sgradevoli all’olfatto umano.
La Rafflesia arnoldii (7) originaria del sud est asiatico ha un gambo corto, non ha foglie e la sua proprietà principale è quella di emettere energia termica che necessita per la sua sopravvivenza.
Poi abbiamo la “Stapelia Grandiflora”, (8) pianta bassa di non più di circa quindici centimetri. E’ originaria del deserto africano. Pianta bellissima se non per un particolare: emette un odore così sgradevole che è quasi impossibile avvicinarcisi senza le dovute protezioni.
Ed ecco l’ultima pianta che quasi nessuno vorrebbe sul proprio terrazzo: la “Symplocarpus fetidus” (9) detto anche “cavolo fetido” o “cavolo puzzolente” o “cavolo della palude”. Pianta originaria del Nord America. Ha un’altezza di circa cinquanta centimetri. Si difende dal freddo aumentando la sua temperatura per attirare gli insetti impollinatori e quindi riprodursi. La pianta di per sé e anche una bella pianta alla vista ma… mai tagliare il suo gambo senza i dovuti accorgimenti. Immediatamente si diffonde un odore sgradevole e nauseabondo che pochi potrebbero tollerare.
Tutte queste piante, nel corso del tempo, hanno messo in atto meccanismi di difesa dagli eventi esterni o sistemi per garantirsi la riproduzione attraverso l’impollinazione fatta dagli insetti. Naturalmente – come si è detto – non sono piante comuni che possiamo trovare nei parchi o nei nostri giardini, però esistono e svolgono anch’esse una funzione biologica all’interno del loro habitat naturale.