‘Not in my name’: musulmani in piazza contro le stragi e il terrorismo
LA CONDANNA – Ad organizzare la manifestazione, che ha avuto carattere nazionale, le comunità islamiche presenti nella Capitale e nel nostro paese: hanno aderito cittadini tunisini, marocchini, senegalesi, turchi, pakistani e italiani che in piazza Santi Apostoli, nonostante la pioggia, hanno partecipato ripetendo, e scrivendo sui cartelli “L’Isis è un cancro del corpo islamico, un attacco contro la comunità intera”e “Non si può uccidere in nome di Dio”. Presenti le bandiere italiane.
L’INVITO DELL’UCOII – Izzedin Elzir, Imam di Firenze e presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane, condannando apertamente l’Isis e la sua strategia del terrore, ha invitato dal palco a “battere insieme il cancro del terrorismo”. “Stiamo dimostrando che abbiamo superato la paura e lo shock degli attentati perché l'obiettivo dei terroristi è farci vivere nella paura: insieme possiamo battere questo cancro dell'umanità”. Molti musulmani hanno ribadito il loro ‘no’ all’Isis invitando a “non avere paura di noi”.
OSTIA - Yousef Al Moghazy, responsabile amministrativo della moschea di Ostia ‘Servi di Dio’, dichiara: "E' per noi un forte dolore quanto accaduto la sera di venerdì 13 novembre a Parigi perché collaboriamo incessantemente per creare insieme un'atmosfera di pace e di tolleranza che porti ad una integrazione sana e pacifica". E’ così che la comunità islamica 'Servi di Dio', impegnata da tempo nel litorale romano per creare relazioni sociali e culturali che favoriscano integrazione ha voluto esprimere la sua riflessione.
IL PRESIDENTE MATTARELLA - Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rivolto il proprio caloroso messaggio ai cittadini di religione musulmana che oggi hanno manifestato: "Non ci piegheremo. I tanti cittadini italiani di fede musulmana che in voi si riconoscono, insieme ad altri fedeli che vivono e lavorano nel nostro paese, sono e devono sentirsi parte di questa comune battaglia contro il terrore".
MARIO MARAZZITI - "Chi usa il nome di Dio per uccidere e fomentare l'odio bestemmia e danneggia tutti i credenti, anche quelli della propria religione", ha dichiarato Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e esponente di Democrazia Solidale. "Dopo l'orrore a Parigi, a Beirut, in Mali, in Nigeria - solo negli ultimi giorni, viene il tempo di sconfiggere chi vuole le guerre tra civiltà e religioni con intelligenza. Fanno bene i musulmani italiani a isolare la follia nichilista e la cultura di morte del Califfato, che ha attratto finora 30mila "Foreign fighters" europei e da ogni parte del mondo. il Califfato è un Islam impazzito. Che cresce tutte le volte che un italiano, un europeo, un legista, un lepenista, un apprendista stregone e autoproclamato esperto di crisi internazionali dice che bisogna bombardare non si sa cosa ( in una guerra in cui l'avversario si nasconde dietro ai bambini e tra i civili e in mezzo a milioni di persone) e i musulmani di tutto il mondo devono tornarsene a casa loro. Anche quando non si sa dove è”, conclude l’onorevole Marazziti.
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