Novara - E' durata alcune ore la deposizione del presidente nazionale di Associazione italiana difesa animali e ambiente, Lorenzo Croce, chiamato come testimone nella vicenda della morte del cane di Giulia Calcaterra, la velina di Striscia la notizia accusata di aver maltrattato ed ucciso il proprio cane nell'estate dello scorso anno e di aver poi fornito nell'arco di pochi giorni tre diverse versioni sulla morte dell’animale. Di fronte ai magistrati Croce, nel corso di una deposizione fiume, ha fornito la versione dei fatti che ha portato il 27 settembre del 2012 l’Aidaa a presentare un primo esposto nei confronti di Giulia Calcaterra con l'accusa di maltrattamento di animale, esposto poi integrato due giorni dopo quando la velina dichiarò ad un giornale locale che il suo cane era stato soppresso a causa di una malattia incurabile.


Una versione cambiata la terza volta quando la Calcaterra, telefonando la sera del 29 settembre proprio a Lorenzo Croce, sostenne che l’animale era morto a causa di una inversione gastrica. Nei giorni successivi la stessa versione fu confermata dal veterinario Nico Tavian di Lainate anche se, secondo il sanitario, il cane era morto fin dal mese di luglio, fatto questo che avrebbe fatto emergere ulteriori perplessità in merito all’esatta dinamica della morte. In seguito alla denuncia di Aidaa la procura di Novara ha aperto un fascicolo nel quale la velina risulterebbe indagata per il reato di maltrattamento e morte del cane. Nel corso della deposizione, dieci pagine di verbale oltre ad una ventina di pagine di allegati, Croce ha fornito quelle che secondo lui sono le incongruenze emerse nel corso della vicenda e nelle dichiarazioni che la Calcaterra fornì sia alla redazione della trasmissione Striscia la notizia, sia ai giornalisti che allo stesso Croce (dichiarazioni modificate tre volte in due giorni).

 
Il presidente ha poi chiamato in causa la redazione di Striscia o almeno alcuni dei personaggi della popolare trasmissione satirica in quanto gli stessi si sarebbero arroccati dietro la prima versione della giovane di Cerano la quale sosteneva  fino al 27 settembre che il cane si trovava in adozione e che stava bene (versione confermata da alcuni sms che Edoardo Stoppa ha inviato a Lorenzo Croce e che sono stati acquisiti dalla procura di Novara) mentre in realtà il cane era già morto almeno dal 4 luglio, quindi 3 mesi prima rispetto alla data della prima versione dei fatti fornita dalla Velina. Sono stati approfonditi inoltre una serie di questioni legate alle dichiarazioni di alcuni nuovi testimoni che sosterrebbero che il cane era stato dato in adozione una prima volta nel mese di aprile del 2012 e che successivamente si erano perse le tracce e che lo stesso potesse essere stato soppresso in maniera violenta ben prima del 4 luglio, e da qui la chiamata in causa dello stesso veterinario per il quale Aidaa invierà un esposto all'ordine dei veterinari di Milano.

 
Nei prossimi giorni potrebbero essere chiamati a testimoniare in procura alcuni personaggi del mondo dello spettacolo a partire dai componenti dello staff di Striscia la notizia, ma anche alcuni vicini e parenti della velina, oltre al veterinario che sostiene di aver visto morire il cane di torsione gastrica. “Fattore questo che, se anche confermato, non cambierebbe di una virgola l'accaduto in quanto con il cane in torsione gastrica la velina o chi per lei avrebbe portato il cane da un veterinario distante oltre trenta chilometri dalla propria abitazione sapendo che l'animale sarebbe comunque morto, nonostante ci fossero in zona degli attrezzati ambulatori veterinari rivolgendosi presso i quali il cane si sarebbe salvato”, dichiara Lorenzo Croce.