Un'onda anomala alta due metri che ha sfondato muri, allagato case e ucciso il povero Saranga. È il dramma vissuto nel comprensorio dell'Infernetto, stretto tra via vecchi e via Alaleona. Persino i mezzi di soccorso intervenuti il quel tragico 20 ottobre, hanno avuto difficoltà ad arrivare alle abitazioni e salvare i residenti. Perchè il gruppo di case dove è morto il 32enne cingalese, è un cul de sac, risulta prigioniero infatti di una rete di canali ostruiti, di un parco trasformato in una collina ed è privo di strade di collegamento. "Abbiamo presentato diversi esposti fin dal 2007, ma nulla è cambiato. – ha denunciato Stella grazioli, una dei residenti durante la commissione lavori pubblici svoltasi oggi sul tema. Gravissime le denunce dei cittadini: i canali della zona risultano ostruiti o ristretti a causa delle nuove cementificazioni, mentre il parco, diventato discarica per i cantieri dell'area, si è come innalzato di livello, gettando addosso alle case la montagna d'acqua. Una tragedia anunciata insomma quella di saranga perera. "Abbiamo scoperto persino la presenza di abitazioni costruite sopra i canali di bonifica in via pitoni, stiamo verificando le autorizzazioni" ha dichiarato pier francesco marchesi presidente della commissione. "L'acqua in questa zona dell'Infernetto è come se fosse stata bloccata e poi fosse esplosa sulle case", ha denunciato lo stesso Aldo Papalini direttore tenico dell'Ufficio Tecnico del XIIII. "Nel nubifragio potevamo morire tutti e ora viviamo nel terrore che accada di nuovo. Qualcuno intervenga", chiedono disperati i cittadini.
Lo stesso Papalini ha annunciato anche che presto saranno disponibili i moduli della protezione civile per i cittadini che hanno subito danni e vogliono attivare la richiesta di rimborso, i moduli saranno disponibili e scaricabili da internet, sul sito della Regione Lazio o sul sito della Protezione civile.