Ostia – ““Fortunatamente la perturbazione   è passata senza provocare disagi ma il nostro territorio, una pianura alluvionale cresciuto sulle sponde del Tevere e di fronte al mare, resta per sua natura un territorio ideologicamente instabile”, dichiara Maurizio Carrozzi, coordinatore circolo Sel Casa della sinistra del municipio XIII.

 

“Lo sviluppo urbanistico  purtroppo non ha tenuto conto di queste peculiarità. Credo che grande responsabilità sia da attribuire alla mancanza di un piano regolatore generale e alla edificazione incontrollata e anche abusiva”, prosegue.

 

Questa però non sarebbe la sola causa. Ostia, ma anche Acilia, cioè le zone  abitative più antiche, e quindi inserite nel piano regolatore, sono nate e cresciute senza la costruzione di una adeguata rete di raccolta delle acque chiare. Caratteristica che accomuna ad altri territori di Roma.  La differenza sta nel fatto che molti quartieri sviluppati  sulla “pianura alluvionale” si trovano sotto il livello del mare.

 

“A ragione  Tommaso  Profeta, direttore del dipartimento ambiente e protezione civile di Roma Capitale, ha denunciato l'abusivismo. A questo riguarda”, spiega Carrozzi, “fiumi di inchiostro sono stati scritti su quanto questo abbia contribuito a peggiorare le condizioni idrogeologiche ma non basta questa constatazione a risolvere il problema”.

 

 

“Bisogna uscire dalla cultura dell’emergenza: va avviata una campagna di risanamento del territorio fatta di piccoli interventi  come la manutenzione periodica  dei canali ma soprattutto un intervento di messa in sicurezza idraulica di tutti i territori intorno alla foce del Tevere  e sull’ansa dell’Aniene basata sulla  realizzazione di una rete di raccolta delle acque chiare,  opere di drenaggio e interventi di potenziamento della rete dei canali del Consorzio di bonifica “Tevere Agro Romano””, conclude.