Ostia - Tre colpi nella gamba destra. Tre andati a vuoto. Sei proiettili sparati per dare un chiaro avvertimento. É stato medicato all'ospedale Grassi di Ostia, M.F., il 46enne vittima di un agguato ieri sera intorno alle 19.30 in via Danilo Stiepovich. L'uomo, un dipendente dell'Ama, stava rientrando nella sua abitazione di piazza Enrico Baroni a Ostia Ponente, quando gli aggressori hanno fatto scattare il piano. Erano in due, a bordo di una moto, entrambi indossavano caschi e guanti. Uno è sceso dallo scooter e si è avvicinato al 46enne puntandogli addosso la pistola.


Gli ha sparato diversi proiettili prima di riuscire a colpirlo, ma sempre mirando alle gambe. La vittima ha arrancato a terra per diversi terrificanti secondi, tentando di sottrarsi al fuoco e chiedendo disperatamente aiuto. "Abbiamo visto tutto, è stato orribile – hanno riferito i testimoni presenti nel bar vicino il luogo dell'agguato – quel poveretto gridava che lo stavano ammazzando. Appena il killer è fuggito lo abbiamo soccorso – aggiungono i testimoni – perdeva sangue dalla gamba e continuava a ripetere ora muoio ora muoio". Il figlio di dieci anni dell'uomo ha assistito alla tragica scena dal balcone di casa.


Il 46enne è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso, dove lo hanno medicato per tre ferite alla gamba destra tra la coscia e il polpaccio: non è in pericolo di vita. Sul caso indagano i Carabinieri di Ostia che per ore ieri sera hanno lavorato in via Stiepovich in cerca di indizi. Rinvenuti tutti i bossoli sparati: l'arma usata sarebbe una 9mm. La vittima è stata coinvolta in passato in problemi di droga, è stata anche arrestata, ma non risulta pregiudicata. La pista più accreditata dagli investigatori resta quella di una vendetta o una ritorsione. Una parola o un gesto di troppo a Ostia ponente sembrano bastare per sfoderare le armi. L'agguato di ieri sera, una gambizzazione in piena regola, segue di pochi mesi il duplice omicidio di via Forni del 22 novembre 2011, in cui vennero uccisi Giovanni Galleoni e Franco Antonini. A Ostia si torna a sparare ancora una volta, ancora in mezzo alla strada.



La gambizzazione della notte scorsa ad Ostia ha tutte le caratteristiche per essere definita come un attentato di stampo mafioso – dichiara Filiberto Zaratti, Presidente della Commissione regionale sicurezza  della Regione Lazio - Rivolgo un appello al Procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone - conclude Zaratti – affinché si possa dare quell’impulso fondamentale alle indagini per garantire un salto di qualità nella lotta alle mafie a Roma e nel Lazio”.