Casalpalocco – Centauro si schianta con la moto contro un albero e muore. Nuovo terribile incidente sulla via Cristoforo Colombo a soli quattro giorni di distanza da quello accaduto la sera di domenica 30 agosto in cui ha perso la vita l’imprenditore romano 46enne Claudio Salini, finito con la sua Porsche contro un pino. Stanotte, poco dopo l’1.30, il motociclista, D.A., 36 anni, alla guida di una Honda, si è schiantato contro un albero sulla neoconsolare, all'altezza dell'incrocio con via Casale della Lingua, a Casalpalocco, poco prima di Ostia.


Soccorso tempestivamente dai sanitari del 118 per lui purtroppo è stato tutto inutile. Sul posto gli agenti del X Gruppo Mare della Polizia di Roma Capitale per effettuare i rilievi. Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente: tra le cause ipotizzate l'alta velocità. Per quanto riguarda il sinistro in cui è deceduto l’imprenditore Marco Salini, dove ad intervenire sono stati gli agenti del Gruppo Eur, si indaga per risalire alle cause: anche in questo caso non si esclude l’elevata velocità del mezzo ma sono al vaglio anche le condizioni del manto stradale.


“Si allunga la scia di sangue su questa strada che è, a tutti gli effetti, una delle arterie più pericolose d’Italia”, ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “E’ evidente che esiste un problema di sicurezza su via Cristoforo Colombo, sul quale la magistratura dovrà fare ora chiarezza. Da tempo chiediamo l’installazione di tutor e autovelox sulla tratta e un incremento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, allo scopo di limitare incidenti, feriti e morti, spesso causati da un mix tra eccesso di velocità e caratteristiche proprie della strada”. Ecco quindi la richiesta choc che l’associazione ha avanzato oggi al Comune di Roma: chiudere alla circolazione la Colombo, almeno fino a quando non saranno garantite le condizioni di sicurezza sul fronte di asfalto, dossi, segnaletica e sistemi automatici di controllo della velocità. “Se non saranno presi adeguati provvedimenti”, ha concluso il presidente Rienzi, “l’amministrazione potrebbe essere chiamata a rispondere della scia di sangue che quasi quotidianamente si registra su tale arteria”.

 

   

Intanto sui social fa discutere la proposta del Codacons. Scrive un internauta sulla pagina Facebook di un’associazione del X municipio: “Protagonismo ad ogni costo..Sono gli stessi che, dando degli incapaci ai tecnici veri, ai tempi del disastro Concordia, andavano dicendo che avevano un progetto per recuperare la nave in ....dieci giorni!Invece maggiori controlli sulle velocità sono condivisibili anche se giova ricordare che sulla Colombo dalle nostre parti i limiti sono a 80km e 60 in prossimità di incroci e semafori. Se rispetti non ti ammazzi e sono sinceramente rammaricato per le vittime. L'altro giorno di mattina nel tratto tra Palocco e Pindaro ho visto passare una moto sportiva che volava bassa, sicuramente oltre i 150. Di cosa vogliamo parlare? Specie se le strade sono quello che sono e si sa occorre usare prudenza e buon senso. E' chiedere troppo? Bah.....”. Interviene un altro residente: “Applicando la "logica" del Codacons tutte le arterie di collegamento a Roma dovrebbero essere chiuse (di incidenti ad esito mortale su via del Mare e Ostiense ve ne sono parecchi), lasciando migliaia di pendolari in balia del notoriamente super-efficiente trenino Roma Lido. Complimenti per il realismo; o meglio a dirsi, complimenti per la strumentalizzazione”. E poi: “E certo.. perché se ci sono degli incoscienti che corrono a 150 km/h su una strada urbana, è la strada la causa degli incidenti... Come no....”.