Olimpiadi di Pechino, altre due medaglie nella short track
Il primo l'ha conquistato la staffetta maschile, ribaltando ogni pronostico. I Nostri pattinatori, nella finale "A", avevano contro Corea, Canada, i padroni di casa e la Russia, protagonista in queste settimane (per un altro motivo). Ebbene, proprio quando ormai le speranze sembravano perse, Pietro Seghel è riuscito a superare l'ex sovietico. Il distacco è stato quasi il minimo sindacale, NOVE millesimi, anche se, a scrivere il vero, siamo stati fortunati: i cinesi sono caduti. A Imporsi sono stati i nordamericani, seguiti dall'altra squadra asiatica.
Se questo vantaggio per prendere il gradino più basso del podio vi sembra veramente "irriducibile" (letteralmente), allora vi sbagliate. Una pellicola d'alcuni anni fa con Will Smith, la ricordate sicuramente tutti, si chiama "Io sono leggenda". Questo titolo s'adatta perfettamente ad Arianna Fontana. Nei 1500m, l'azzurra s'è guadagnata il terzo podio personale di questi Giochi. Per la cronaca, l'oro è andato alla coreana Choi, quindi complimenti a lei. La nostra atleta, invece, ha battuto l'olandese, per appena TRE millesimi, l'olandese Suzanne Schuting.
Dopo la "Fenice" Pellegrini, ecco che l'Italia produce una seconda leggenda vivente (ma questa volta ancora in attività): è il suo undicesimo riconoscimento. Questa piazza d'onore la proietta dritta nella Storia: undicesimo riconoscimento personale, ora la trentunenne sondrina è diventata la donna tricolore più "premiata" di sempre nella storia delle Olimpiadi (senza distinzione di clima e stagione), Stefania Belmondo è ormai superata.