Ostia – Grandissima partecipazione e, soprattutto, moltissima emozione ieri sera a Ostia in occasione della proiezione di ‘Amore tossico’, l’opera del regista Claudio Caligari, recentemente scomparso, diventata ormai un cult. Lì dove tutto è cominciato, dove una storia, forse, non si è mai interrotta, nei luoghi e nelle vene di una periferia che ha incarnato più e più generazioni, è tornato il Maestro con il film che nel 1983 l’ha consacrato autore tra i più rappresentativi del cinema italiano. ‘Amore tossico’ folgorò la platea della Mostra del cinema di Venezia: con questa pellicola, da outsider, vinse il Premio De Sica. Amici, attori, sceneggiatori e appassionati si sono incontrati per una visione condivisa, un ‘rito collettivo’, com’è proprio della settima arte, alla spiaggia ‘Happy surf’ sul lungomare Duca degli Abruzzi per raccontare la storia e le storie del regista scomparso prematuramente, a 67 anni, lo scorso 26 maggio.


Ostia, per alcuni ancora ‘periferia della periferia’, è tornata così a essere lo scenario di quei racconti dolorosi e crudi narrati nel primo lungometraggio di Claudio Caligari. ‘Amore tossico’ è tornato sul grande schermo, seguito da una platea rapita e raccolta, accompagnato dalle parole e dai ricordi di chi ha conosciuto e vissuto Claudio e il suo cinema. Presenti l’attrice Michela Mioni, ultima testimone delle riprese e delle vicissitudini della pellicola degli anni ‘80, e gli attori, Emanuel Bevilacqua e Valerio Mastandrea, protagonista del secondo lungometraggio ‘L’odore della notte’ nel 1998, considerato uno dei noir più crudi e raffinati del panorama cinematografico italiano, nonché produttore delegato dell’ultima opera del Maestro ‘Non essere cattivo’, girata quest’anno, che sarà presentata alla Mostra del cinema di Venezia a settembre. A raccontare cosa Claudio intendesse per cinema anche gli amici e sceneggiatori Francesca Serafini e Giordano Meacci.



Valerio Mastandrea e il regista hanno lavorato insieme fino all'ultimo per la pellicola ‘Non essere cattivo’, in cui è tornato a raccontare i ragazzi di vita degli anni ’90 e la periferia romana. Malato da tempo, era riuscito da poco a ultimare il montaggio del film. Valerio Mastandrea è rimasto fino all'ultimo al suo fianco, battendosi per raccogliere i finanziamenti e realizzare così il sogno di un amico e di un artista, scrivendo anche una lettera aperta a Martin Scorsese perché lo aiutasse a completare l’opera. Nonostante la sua breve filmografia, Claudio Caligari è uno dei grandi maestri del cinema italiano.

L’evento, a ingresso gratuito, è stato ideato e voluto dal collettivo di scrittori di TerraNullius Narrazioni Popolari ( www.terranullius.it) e dall’Associazione TdL di Ostia, già impegnati da tempo per raccontare il territorio e le periferie.