La Cooperativa Ricerca sul Territorio all’ Ecomuseo del Litorale Romano con la rassegna cinematografia  "Quelle storie d’Italia" vuole costituire un omaggio alla fondazione AAMOD, alle sue molteplici funzioni di valore sociale. La rassegna si articola in una serie di tematiche che raggruppano alcuni dei film più significativi prodotti o raccolti dall’archivio. I temi prescelti, sono quelli riguardanti il sud e il nord del nostro paese, l’emarginazione, l’emigrazione, la condizione femminile, il lavoro, la lotta di liberazione. Una giornata particolare sarà dedicata a tre personaggi fondamentali della cultura del novecento, Gramsci, Pasolini e Zavattini.

La rassegna "Quelle storie d’Italia" ha inizio domenica 28 Febbraio 2010 alle ore 10,30, con la proiezione di quattro film e si articola così:

1) "Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato" di Carlo Lizzani, realizzato in occasione dell' assise per la rinascita del Mezzogiorno che si è svolta nel 1949 in alcune città del sud, può essere considerato un "classico" documentario cinematografico italiano dedicato alla questione meridionale. Testimonia la realtà delle città e delle campagne meridionali - Matera, Napoli, le terre della Calabria e della Campania - con le sue caratteristiche di miseria, di sottosviluppo, di arretratezza secolare, aggravate dalla guerra da poco terminata. Il film presenta quindi i dati sulla presenza industriale nel Mezzogiorno, sulla distribuzione della proprietà terriera, sulla percentuale di campagna incolta e abbandonata; inoltre mette in risalto - attraverso le lotte operaie nelle fabbriche e le lotte contadine per l'occupazione delle terre incolte - la volontà di riscossa popolare per la trasformazione e la rinascita del Sud.

2) "Sicilia all’addritta" (1958) di Paolo e Vittorio Taviani presenta il poeta Ignazio Buttita che di fronte a un cartellone con raffigurazioni disegnate, narra dei problemi della Sicilia alla maniera dei cantastorie siciliani. Buttitta spiega come le ricchezze naturali della Sicilia non finiscano a vantaggio della popolazione che spesso vive in precarie condizioni. Buttitta termina con il ricordo del sindacalista Salvatore Carnevale, dedicandogli una canzone.

3) "Radiografia della miseria" (1967) di Piero Nelli analizza le condizioni di miseria e di abbandono in cui continua a vivere gran parte della popolazione siciliana, presentando un quadro emblematico della vita quotidiana di questa regione italiana. La macchina da presa entra nelle case e ne descrive gli ambienti, le condizioni igienico-sanitarie, la ristrettezza; assiste ai rari momenti di gioia dei poveri, che festeggiano secondo riti tradizionali gli sposalizi di coppie che magari dovranno separarsi a causa dell'emigrazione degli uomini in cerca di lavoro. Si aggira nei paesi deserti; mostra la drammatica sorte dei malati e degli anziani, privi di un'adeguata assistenza.

4) "La grande sete" (1969) di Massimo Mida, conclude il primo appuntamento della rassegna. L’ analisi focalizza un problema fondamentale dell’isola: l’ acqua. La  Sicilia di un tempo era ricca d'acqua e di alberi. Grazie all'opera dei suoi abitanti, soprattutto gli arabi, l'isola disponeva di sistemi idrici di rara efficienza. Il documentario propone un raffronto tra quella situazione e la realtà della Sicilia d'oggi. A pagare le conseguenze dell’odierna scarsità sono in primo luogo i cittadini, e quindi l'agricoltura e l'industria, per le quali l'acqua è una necessità altrettanto vitale.

La rassegna prosegue la sua programmazione nelle giornate di sabato (ore 15,00) e domenica (ore 10,30) per concludersi domenica 28 Marzo. Il programma completo della rassegna è pubblicato sui siti della Cooperativa Ricerca sul Territorio (www.crt-ecomuseo.it) e delll’ AAMOD (www.aamod.it)