Roma – E’ caccia all’assassino di Daniele Fulli, il parrucchiere gay 28enne ritrovato ammazzato ieri sul greto del Tevere, nei pressi della pista ciclabile in via Pescaglia, alla Magliana. Al momento del ritrovamento Daniele, che indossava maglione e pantaloni neri, come al momento della scomparsa denunciata dai familiari e dagli amici anche alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ di Rai Tre, aveva i calzoni abbassati. Sul corpo privo di vita i segni di due forellini, uno sul collo l’altro all’inguine. Sarà l’autopsia a stabilire se siano stati provocati dai proeittili di una pistola di piccolo calibro o da un punteruolo. Gli inquirenti sembrerebbero ipotizzare che l’omicidio sia avvenuto altrove e che in seguito il cadavere sia stato abbandonato giù per la scarpata adiacente l’argine del fiume. In queste ore gli investigatori sono al lavoro per ricostruire gli ultimi istanti di vita del 28enne, interrogando quanti lo conoscevano e esaminando le telefonate in entrata ed in uscita dal suo telefono cellulare.

 

Daniele, che abitava a pochi passi dal luogo del tragico ritrovamento, era scomparso la sera del 4 gennaio. L’ultimo avvistamento alle 22. Gli amici avevano immediatamente creato una pagina facebook per ritrovarlo con la sua descrizione: capelli biondi, occhi azzurri, orecchino al lobo sinistro, abbigliamento. Tutto inutile, purtroppo. Inutile il tam tam mediatico e gli appelli in tv. Il giovane coiffeur, attivista dei diritti dei gay, è stato trovato morto. Qualcuno riferisce che, pur provato per la perdita di Simone, il compagno che si era suicidato la notte del 27 ottobre scorso lanciandosi dalla terrazza dell’ex pastificio Pantanella, era abbastanza tranquillo. E tranquillo lo ha descritto l’amica che l’ha incontrato la sera di sabato scorso. Daniele e Simone erano entrambi volontari del Gay Center, l’associazione Glbt che offre, tra i servizi, anche una linea di ascolto per le persone vittime di omofobia. Entrambi era impegnati contro l’omofobia, pronti a dare sostegno e assistenza alle vittime ricercandole anche negli ospedali. Simone era infatti uno studente di scienze infermieristiche, mentre Daniele era noto per essere una persona molto generosa e sensibile.

 

Su questa drammatica vicenda è intervenuta la deputata Sel Ileana Piazzoni, che denuncia:  “Sul giovane gay ucciso a Roma, quanto può continuare l'indifferenza delle istituzioni?”.  “Episodi come il brutale omicidio di Daniele Fulli, il ragazzo trovato ucciso alla Magliana a tre giorni dalla sua scomparsa, testimoniano come la spirale di violenza omofoba rappresenti un problema di fronte al quale le istituzioni dello Stato stanno facendo troppo poco. La rabbia e l'indignazione di fronte a questo ennesimo vergognoso crimine (le cui origini d'odio sono evidenti sin dalle modalità dell'omicidio riscontrate dalla polizia) sono rivolte anche all'indifferenza di gran parte della politica nei confronti della crescente emergenza legata all'omofobia. Emergenza che ha trovato i nostri disperati allarmi quasi sempre inascoltati. Per questo”, conclude la parlamentare, “aderisco con convinzione all'appello lanciato in queste ore da organizzazioni e personalità del mondo lgbt, tra cui la consigliera di Sel di Roma Capitale Imma Battaglia, che organizzeranno l'11 gennaio una marcia per la memoria del ragazzo ucciso e per chiedere, ancora una volta, misure atte a porre un argine di legalità a questa escalation di intolleranza e violenza”.