Dragona - E' stato condannato a 25 anni di reclusione Mario Broccolo, il pittore 52enne di Dragona sotto processo perché accusato di avere ucciso a coltellate Alessandra Iacullo, giovane baby sitter 30enne, la sera del3 maggio 2013. La giovane fu trovata immersa nel sangue accanto al suo scooter in via Riserva del Pantano, a Dragona, nell’entroterra del X municipio.


Alessandra, che morì poco dopo l’arrivo in ospedale, presentava delle estese ferite al collo e alle braccia tanto che sulle prime si pensò ad un incidente stradale. La successiva autopsia rivelò però che a provocare quelle ferite erano state delle coltellate. Qualche giorno dopo fu fermato dalla squadra mobile Mario Broccolo, all’epoca 50 anni, artista disoccupato con  precedenti (in passato era stato già condannato a scontare 18 anni di carcere per un omicidio risalente al 1990 e per un altro delitto colposo e denunciato per molestie, ndr) con il quale la ragazza aveva avuto un rapporto sentimentale, al quale però lei aveva messo fine.


L’uomo fu individuato grazie al controllo dei tabulati telefonici dei cellulari e nei suoi confronti fu emesso dalla procura di Roma un provvedimento di fermo per omicidio volontario: questo il reato contestato due anni fa dal procuratore aggiunto di Roma Pierfilippo Laviani e dal pm Paola Filippi. Ad armare la mano dell’uomo sarebbe stata la gelosia. Il pittore fu pertanto arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli. Fu decisiva la ricostruzione dell’ultima ora di vita di Alessandra attraverso il controllo dei tabulati telefonici del suo cellulare: emerse che tra lei e l’indagato c’era stata, poco prima dei delitto, una discussione animata.



Secondo l’accusa Mario Broccolo avrebbe accoltellato l’ex fidanzata al culmine di una lite, preceduta da una discussione accesa avvenuta in un bar del quartiere, alla quale avevano assistito anche altre persone. La vittima era entrata nel bar intorno alle 20.30 per acquistare un pacchetto di sigarette: qui avrebbe avuto uno scambio di battute con l’ex, poi sarebbe uscita da sola dal locale. Mario Broccolo, che viveva con la madre, l’avrebbe seguita e aggredita a morte recidendole la carotide. L’autopsia fu eseguita a Tor Vergata: furono esaminate le tracce di sangue presenti sullo scooter e sugli abiti della povera ragazza. L’indagato ha sempre ammesso di aver incontrato Alessandra al bar, ma ha affermato di aver avuto con lei soltanto uno scambio di battute, sembra scherzoso, negando di aver commesso il delitto. Il pm aveva chiesto 30 anni: l’uomo ha però usufruito delle attenuanti generiche, quindi i giudici della I Corte d’assise lo hanno condannato a 25 anni di reclusione.