Omicidio-suicidio all’Infernetto, tragedia inspiegabile: nessuna lettera
IL GIORNO DOPO – A distanza di ventiquattro ore dalla tragedia che si è consumata in un elegante villino in via Valfloriana 32, all’Infernetto, gli inquirenti sono al lavoro per cercare di fare luce sulla vicenda. Stanno ascoltando le persone più vicine ai coniugi, sposati da una trentina d’anni, che condividevano la passione per i viaggi e che erano benvoluti, Gisella, in particolare, per il loro carattere solare, ‘compagnone’, da tutti. Una coppia bella, complice, innamorata, dicono gli amici.
LA COPPIA - Non avevano avuto figli e forse per questo il loro legame era diventato ancora più stretto. Gisella, bella donna dal fisico atletico, apprezzata istruttrice di jazzercise nei centri sportivi di Palocco e Infernetto, si dedicava con passione alla cura delle piante del proprio giardino, dove è stato ritrovato impiccato il marito, e con altrettanto amore ed entusiasmo a dipingere. Carlo Revetria, in pensione già da qualche anno, si occupava della vendita di aerei per una società asiatica ma, a quanto riferiscono alcune persone vicine alla coppia, e come hanno confermato i carabinieri di Ostia che insieme ai colleghi della stazione di Casalpalocco stanno indagando sull’omicidio-suicidio, il 64enne era malato da tempo. Una malattia grave che forse potrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, aver influito sul suo stato emotivo, precipitandolo, chissà, nella disperazione fino alle estreme conseguenze, come purtroppo si usa dire. Ma si tratta soltanto di ipotesi: difficile, se non impossibile, conoscere il cuore di un uomo.
LA LITE – Secondo quanto reso noto dai carabinieri della compagnia di Ostia, titolari delle indagini, ieri mattina sarebbe scoppiata una violenta lite tra marito e moglie. Un litigio che ha avuto tragiche conseguenze. Al culmine della terribile discussione lui avrebbe colpito Gisella con un mortaio, uccidendola, mentre si trovavano in casa. Poi, in preda all’agitazione, avrebbe telefonato ad un amico che, al termine della chiamata (non è stato reso noto il contenuto della conversazione, ndr), molto preoccupato, avrebbe provveduto ad allertare immediatamente il 112. All’arrivo dei carabinieri, però, la tragedia si era già consumata. Carlo e Gisella erano ormai privi di vita: lei in casa, lui nel giardino, impiccato. I carabinieri del Ris hanno effettuato dei rilievi, mentre sono tuttora in corsa gli accertamenti da parte dei militari di via dei Fabbri navali e di Casalpalocco. Le salme sono state portate a Tor Vergata per essere sottoposte ad esame autoptico. La villa è dotata di un sistema di videosorveglianza per la ripresa dell’area esterna circostante.
I COMMENTI - Una tragedia che appare inspiegabile alle tante amiche e amici di Gisella che sulla sua pagina Facebook continuano a postare commenti e riflessioni pieni di dolore e di affetto. Attestazioni di grandissima amicizia, dichiarazioni incredule. Tante le foto della bella insegnante con il suo Carlo: mentre ballano insieme ad una serata di gala, durante un viaggio in India, lei issata su un elefante, anche se forse la più commovente è quella pubblicata il giorno di San Valentino, il 14 febbraio scorso. Gisella ha scelto una loro foto di una trentina di anni fa, giovani e sorridenti, abbracciati e innamorati. Una foto che è un inno all’amore. E lei quel giorno rispondeva scherzosamente a chi commentava ‘Bellissimi’, scrivendo ‘Infatti ho messo proprio questa foto X San Valentino’, aggiungendo un emoticon che strizza l’occhio e dei cuoricini.
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