Operazione antipedofilia online: 3 arresti, 53 denunce, 82.000 gb di video pedopornografici sequestrati
Ostia – Tre arresti, 53 denunce e 82.000 giga bite di video e immagini pedopornografici sequestrati durante i quali erano ripresi bambini mentre avevano rapporti sessuali con adulti. E’ stata completata questa mattina la fase conclusiva dell’operazione “Beiden Dackel”, una complessa indagine diretta dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Pantaleo Polifemo, e condotta dagli investigatori del compartimento di Roma, che durante la fase esecutiva si sono avvalsi della collaborazione di ben 15 compartimenti di polizia postale e delle comunicazioni di altrettante regioni italiane (oltre al Lazio, infatti, l’operazione ha interessato le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto). La complessa indagine antipedofilia è scaturita dalla collaborazione con la polizia criminale tedesca di Hannover che aveva fornito al Compartimento di Roma, attraverso il servizio di polizia postale e delle comunicazioni, diversi indirizzi IP riconducibili ad altrettanti utenti italiani che avrebbero effettivamente condiviso, divulgato e detenuto diversi filmati digitalizzati nei quali sarebbero stati coinvolti bambini, sia maschi che femmine, ripresi mentre avevano rapporti sessuali completi con adulti. I primi accertamenti hanno permesso di risalire a 104 utenze telefoniche, associate agli indirizzi IP dai quali risultavano effettuati i collegamenti al noto software “eDonkey2000” per l’acquisizione dei file.
Considerando i problemi legati alla diffusione di file pedopornografici attraverso software cosiddetti “peer to peer” ed alla necessità di utilizzare la massima meticolosità in sede di attribuzione delle relative responsabilità, d’intesa con il pm titolare delle indagini, gli investigatori di viale Trastevere hanno effettuato una ulteriore scrematura, finalizzata ad iscrivere nel registro “noti” della Procura della Repubblica di Roma solamente quegli intestatari delle utenze telefoniche per i quali le indagini avevano evidenziato l’effettiva condivisione e l’acquisizione intenzionale dei file dalla denominazione di chiara natura pedopornografica. Al termine di questa attività delegata, la Procura della Repubblica ha deciso di iscrivere nel registro dei “noti” 53 indagati, emettendo a loro carico altrettanti decreti di perquisizione locale, personale ed informatica. Le attività sono state condotte in due tranche, terminate stamani. Il bilancio è di 3 persone arrestate in quanto già in sede di perquisizione informatica è emersa la notevole quantità di materiale pedopornografico detenuto, di 53 denunciate a piede libero, di 82.000 Gb di materiale pedopornografico sequestrato. I file “incriminati” sono stati effettivamente rinvenuti, e con essi diverse migliaia di altri dello stesso genere (più precisamente, 3.500 video e 11.500 immagini). Lo spettacolo davanti al quale si sono trovati gli investigatori è decisamente raccapricciante. Colpisce sia l’età delle giovani vittime, tutte al di sotto dei 10 anni, ma alcune evidentemente al di sotto dei 5 anni, ma anche l’assoluta eterogeneità degli indagati, che hanno età compresa tra i 25 ed i 75 anni, esercitano professioni e mestieri disparati, appartengono un po’ a tutte le classi sociali. La successiva e più accurata analisi forense sul materiale sequestrato (47 pc, 230 hard disk, 158 pen drive, 356 supporti ottici, 5 tablet, 3 macchine fotografiche, 3 cellulari, per un totale di 82.000 Gb) lascia presagire ulteriori sviluppi, mentre prosegue quella squisitamente investigativa per tentare di identificare, attraverso l’uso di sofisticati software ed in stretta collaborazione con gli organi investigativi stranieri, i minori filmati. La polizia di Hannover, nel frattempo, si è congratulata con gli investigatori del Compartimento per il risultato ottenuto e ha dato la propria totale disponibilità per eventuali seguiti di competenza. L’operazione è stata denominata “Beiden Dackels” (Due bassotti) a causa del nickname utilizzato da uno degli indagati del filone tedesco.
video: http://www.poliziadistato.tv/c_T1Xs5VMNz3
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