Ostia - “Entrando all’ospedale Grassi di Ostia si ha una cattiva impressione. Lunghe attese in pronto soccorso, cicche e guanti monouso nel giardino antistante la struttura e perfino un ratto che passeggia indisturbato. L’assistenza nel Lazio non può essere questo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega. “Quest’oggi, 25 agosto, nelle visite ‘a sorpresa’ che sovente organizziamo in Asl e ospedali regionali, abbiamo assistito a un quadro desolante proprio in un ospedale che in estate dovrebbe essere potenziato. Un codice rosso (paziente in pericolo di vita) in attesa 40 minuti per l’ambulanza del 118 e assistito in pronto soccorso dopo ben 11 minuti di anticamera, un codice verde, sebbene  di minore gravità, abbandonato in sala d’aspetto per ben tre ore e molti, molti altri episodi simili. Per non parlare delle condizioni igieniche che lasciano nel paziente e nel visitatore l’idea di una condizione di estrema trascuratezza. AssoTutela com’è suo costume, lungi dal voler puntare l’indice contro i vertici di fresca nomina della struttura, si propone come interlocutore e facilitatore per la risoluzione dei problemi. Intendiamo a tal fine – spiega il presidente – entrare a far parte delle associazioni di tutela attive nell’ambito della struttura, così come previsto dalla vigente normativa e invocato dai cittadini che non vedono mai rappresentate le proprie istanze”.