Ostia – ‘Abuso di potere da parte di Acea Ato 2’. E’ questa l’indignata reazione dei 50 inquilini del condominio al civico 3 di via Alessandro D’Aste, a Ostia levante, che questa mattina avrebbero ‘subito’ il taglio del servizio idrico da parte dell’azienda che fornisce il servizio nella Capitale. Ma non per morosità o per non aver correttamente pagato le bollette quanto, piuttosto, per aver deciso di decurtare dalle stesse soltanto la parte che è stata abrogata dal referendum del 12 e 13 giugno scorso. E quindi  nel pieno rispetto della  legge. Niente acqua, dunque, negli appartamenti del palazzo dove, informa Paolo Ceroni, esponente del Forum italiano dei movimenti per l’acqua nel municipio X,  vivono due disabili e c’è anche uno studio dentistico. I condomini non hanno perso tempo ed hanno immediatamente denunciato l’accaduto, ‘aggravato’ dal fatto, come scrivono in una nota, che “Acea agisce con abuso dì potere visto che il 12 settembre scorso il comune dì Roma  impegna il sindaco e la sua giunta ‘ad intervenire con un atto politico ed efficace sulla questione dei distacchi idrici per morosità, affinchè Acea Ato 2 cessi una pratica lesiva dì un diritto umano’”. “E’ inaudito e intollerabile questo comportamento dell’azienda che toglie l’acqua pubblica, un bene inalienabile, per fare cassa e spartire i dividendi con i propri azionisti invece dì garantirlo!”, aggiungono battaglieri.  

A questo proposito ricordano che “dopo il referendum popolare votato e vinto da 27 milioni di italiani  riguardo all’acqua pubblica potabile, erogata da Acea Ato 2 nel comune dì Roma, che detiene come maggiore azionista il 51% delle azioni, ecco il mancato rispetto della suddetta azienda dell’ esito referendario rafforzato anche dal consiglio dì stato con il parere n. 267 del 25 gennaio del 2013”. Quanto attuato dal condominio di via Alessandro D’Aste, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha indetto una mobilitazione pacifica chiamata “campagna dì obbedienza civile” che consiste nel decurtare il 7% della remunerazione del capitale investito che riguardo a Roma è il 18% in meno sul totale della bolletta. “Il nostro condominio ha aderito a questa campagna che ci è sembrata giusta e rispettosa delle regole”, aggiungono: “la campagna consiste nell’inviare un reclamo ad Acea nel quale si chiede dì adeguare le bollette all’esito referendario. La risposta è stata negativa motivando che non erano presenti leggi al riguardo ma da bravi cittadini ci siamo adeguati aderendo… E dopo un anno ed oltre Acea, per tutta risposta, oggi ha chiuso la condotta lasciandoci a secco!”. Sostegno è arrivato anche da Gianluca Peciola, capogruppo Sel capitolino.